Stranieri, come ottenere un finanziamento
4 mar 2013 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
L’ultima fotografia l’ha scattata una manciata di giorni fa Unioncamere, l’Unione italiana delle Camere di commercio, basandosi su Movimprese, la rilevazione statistica di Infocamere. Quello che ci dice è che nel nostro Paese le imprese guidate da cittadini stranieri sono quasi 480mila. Il numero, aggiornato al 2012, segna un aumento rispetto a qualche mese prima. Nota a margine: nelle società individuali, il primo posto se lo aggiudica il Marocco, con 58.555 titolari. Dopo vengono la Cina, con 42.703 capi d’azienda, e l’Albania, che si attesta sulle 30.475 unità. A livello assoluto, a salire di più è stata la quota di imprenditori del Bangladesh, con un più 3.180, mentre in termini relativi hanno fatto meglio quelli del Kosovo, che hanno registrato un +37,6%.
Ma, lo ripetiamo, questa è solo una delle fotografie più recenti. Ce ne sono molte altre che ci segnalano come il numero degli stranieri - comunitari ed extracomunitari, cittadini e non - in Italia sia esponenzialmente cresciuto negli anni. Esiste, per loro, la possibilità di richiedere un prestito? E, se sì, a quali condizioni? Banche e finanziarie hanno messo a punto prodotti specifici per tutte le voci. In ogni caso, bisogna essere in possesso della cittadinanza italiana o di un regolare permesso di soggiorno. Occorre inoltre presentare i documenti - tipicamente, la busta paga - che dimostrano il proprio reddito. I lavoratori extracomunitari devono avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato da almeno sei mesi.
Gli stranieri possono presentare richiesta per ottenere prestiti personali. In alternativa, avendo un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, possono optare per la cessione del quinto. Il rimborso della cifra avviene attraverso la busta paga: la banca o la finanziaria trattengono la rata, che come suggerisce il nome non può superare il quinto dello stipendio. Un’altra formula è quella del cosiddetto doppio quinto: funziona come il normale quinto, con la differenza che la somma ceduta corrisponde ai due quinti del salario del lavoratore dipendente. Quinto e doppio quinto sono prestiti non finalizzati:significa che il cliente è libero di usare la somma ricevuta come meglio crede.
Un consiglio per tutti, comunque, è di fare grande attenzione alle proposte “sospette”. Nessun allarme, non ce ne sono in ogni angolo, soprattutto dopo la riforma 141/2010 che di fatto sta rimettendo ordine nell’universo del credito. Però in passato si sono registrati episodi piuttosto antipatici, e per questo è bene essere preparati. In particolare, bisogna diffidare di chi chiede il versamento di un anticipo con la promessa di far avere il prestito nel giro di pochi giorni. C’è stato per esempio chi ha raccontato che, avendo bisogno di soldi e non essendo in possesso dei documenti essenziali, ha accettato di consegnare a titolo di “garanzia” qualche centinaia di euro, a fronte di un finanziamento richiesto di quattro o cinquemila euro. Il credito non è mai arrivato, e i soldi versati sono andati perduti. Ne consegue che, semmai qualcuno dovesse proporvi una soluzione di questo genere, dovete allontanarvi il più in fretta possibile.
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