Unimpresa: finanziamenti (e indebitamento) in salita
20 lug 2016 | 2 min di lettura | Pubblicato da Francesca L.
La fotografia di Unimpresa sulla situazione dei prestiti in Italia
Sale sempre di più il numero delle famiglie italiane che non riescono a rimborsare in maniera regolare i prestiti personali richiesti. Nonostante ciò sono molti coloro che non rinunciano a fare spese piuttosto consistenti. Ecco quanto emerso da una recente indagine curata dal Centro Studi di Unimpresa che si è occupato di analizzare nel dettaglio l’andamento delle richieste di finanziamento da parte dei nostri connazionali e le loro abitudini di vita.
A quanto pare nel nostro Paese le domande di prestito non hanno subito una contrazione ed anzi, registrano una dinamica in costante crescita specialmente negli ultimi mesi. Ad essere maggiormente richiesti sembrano essere i prestiti auto ma in molti richiedono una liquidità aggiuntiva anche per acquistare smartphone di ultima generazione, tablet, elettrodomestici, componenti di arredamento per la propria abitazione e viaggi.
Basti solamente pensare che nel corso dell’ultimo anno, secondo Unimpresa, il complesso dei prestiti concessi dai vari istituti bancari o finanziari alle famiglie ed ai privati italiani è salito di ben 20,2 miliardi (+3,38%): dai 598,9 miliardi precedenti ai 619,1 miliardi attuali.
Si tratterebbe di base di ottime notizie, incoraggianti, che evidenzierebbero una ripresa dell’economia italiana, rimasta a lungo bloccata a causa della prolungata crisi. Il condizionale però sembra essere d’obbligo su tale tematica: il rovescio della medaglia infatti è che le famiglie si stanno gradualmente indebitando, non riuscendo a gestire le scadenze dei vecchi finanziamenti richiesti ma comunque richiedendone di nuovi.
Stando a quanto messo in luce da questo recente studio gli arretrati accumulati si aggirano attorno a cifre decisamente considerevoli: è stato infatti stimato che le sofferenze attuali, nel loro totale, hanno superato i 37 miliardi.
Altra tendenza che si sta affermando secondo Unimpresa sembra riguardare la durata dei finanziamenti: in calo le richieste dei prestiti a breve termine – fino ad un anno – in favore di durate più lunghe probabilmente per la volontà delle famiglie di spalmare la rata da restituire in un arco di tempo maggiormente dilazionato.
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