Economia fragile, consumi deboli
29 ott 2024 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.
Crescita e consumi vanno a braccetto. E, purtroppo, procedono al rallentatore. L’ultima analisi di Confcommercio, infatti, definisce la crescita “fragile” e i consumi “deboli”. L’associazione stima infatti un aumento del Pil di ottobre dello 0,2% e una spesa degli italiani piatta rispetto a settembre.
Va appena meglio se si guarda al confronto con gli stessi mesi del 2023: la crescita economica avanza di 0,8 punti percentuali e i consumi dello 0,9%. Per dirla in una parola: stagnazione.
I segnali positivi
Confcommercio sottolinea la “permanenza di dinamiche articolate”. In sostanza, ci sono settori che crescono in modo consistente e altri che soffrono ancora parecchio.
A settembre – spiega l’associazione - si rilevano spunti di miglioramento per i trasporti aerei (+11,6%), i beni e i servizi per la comunicazione (+5,9%), gli elettrodomestici (+4,1%), i carburanti (+2,9%) e i servizi ricreativi (1,2%). Il modesto passo avanti stimato nel confronto annuo per l’abbigliamento e le calzature (+0,7% su settembre 2023) sembra riflettere più che un’inversione di tendenza gli effetti di una diversa situazione meteorologica. Elemento che dovrebbe aver contribuito anche al calo della domanda di energia elettrica (-1,1%).
La crisi del turismo
I segnali di rallentamento della domanda per i servizi legati al turismo, già osservati nei mesi precedenti, sembrano confermati a settembre. La stima di Confcommercio è di una variazione nulla anno su anno per il comparto degli alberghi e pubblici esercizi. Sulla base delle indicazioni provvisorie, relative ai primi otto mesi del 2024, la tendenza al rallentamento origina principalmente dalla componente interna che, al momento, continua ad essere compensata dal turismo straniero.
Automotive ancora in frenata
Anche a settembre il settore dell’automotive – che spinge in modo decisivo anche i prestiti – fatica, con un calo del 4% e un effetto negativo su tutta la filiera. Elementi di debolezza continuano a interessare anche altre funzioni di consumo più tradizionali come i mobili e gli articoli di arredamento (-4,6% su base annua). Relativamente agli alimentari, altro settore in deciso ridimensionamento negli ultimi anni, il dato di settembre (-0,3% sullo stesso mese del 2023) sembra indicare come il recupero di agosto abbia rappresentato più un riassestamento nei comportamenti di spesa delle famiglie che l’inizio di una fase meno problematica.
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