Ultimo rapporto dell’Abi: la situazione prestiti in Italia

La grande crisi ed il suo perdurare ha fatto aumentare la rischiosità dei prestiti in Italia: sul finire del 2013 le sofferenze nette sono state pari a 80,4 mld mentre quelle lorde a 155,9 mld. Non solo, il rapporto tra le sofferenze nette su impieghi totali risulta essere del 4,33% a dicembre 2013 che confrontato con novembre 2013 (4,08%) e fine 2012 (3,36%) si dimostra decisamente più alto.

Si tratta certamente di un quadro particolarmente sfaccettato, se si considera che a gennaio 2014 la dinamica dei prestiti bancari alle famiglie e alle imprese risulta essere stabile: -3,9% la variazione annua a gennaio 2014 confrontata con la fine del 2013 a -4%. I prestiti alle famiglie e alle imprese prima dell’inizio della crisi, fine 2007, ad oggi sono passati da 1.279 a 1.416 miliardi di euro.

I tassi di interesse sui prestiti si sono sostanzialmente stabilizzati su livelli storicamente molto bassi: a febbraio 2014 il tasso medio sulle nuove operazioni volte all’acquisto di nuove abitazioni è del 3, 44%, a gennaio 2014 era stato del 3, 50% (segnando anche il valore più basso dal settembre 2013).

Altra nota di rilievo riguarda lo spread: tra quello relativo al tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie in Italia sembra aggirarsi su livelli decisamente bassi; nel dettaglio, a febbraio 2014 è risultato pari a 206 punti base (204 a gennaio 2014) mentre prima dell’inizio della crisi questo spread superava i 300 punti.