Sempre più famiglie ricorrono al credito per sopravvivere
10 set 2014 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Sempre più persone sono costrette a ricorrere al credito anche per le spese quotidiane
La crisi che attanaglia l'Italia non pare riuscire ad allentare la presa tanto che risultano essere sempre di più le persone che fino a qualche tempo fa riuscivano a condurre un'esistenza dignitosa, anche se magari facendo qualche sacrificio, mentre ora si ritrovano nella condizione di non riuscire a tirare avanti senza chiedere aiuto a qualche banca.
Secondo la Cgia di Mestre, sono molti gli italiani che, per disporre del denaro necessario a far fronte non al superfluo, bensì alle spese quotidiane, provano con sempre maggiore frequenza ad acquistare i prestiti più vantaggiosi, sperando d'individuare quello che presenta le condizioni più accessibili. Il fatto è che questo apre il fianco a una serie di problematiche non trascurabili.
Quando si sceglie di chiedere un credito, infatti, non bisogna lasciarsi guidare solo dalla cifra che si vorrebbe ottenere: è importante in egual misura soffermarsi sulla rata del prestito, quella che poi andrà restituita mensilmente, se non altro per avere la certezza di poter far fronte all'impegno senza incorrere in difficoltà ancora maggiori e, soprattutto, sena correre il rischio di indebitarsi in misura ancora maggiore.
Una situazione, quest'ultima, comune purtroppo a molte famiglie: stando a quanto rilevato dall'ultimo report della Cgia di Mestre, relativo al 2013, le famiglie italiane si sono indebitate per un importo medio da 19.521 euro. Secondo l'Ufficio studi Cgia, i principali motivi di questo indebitamento sono da individuare nell'accensione di mutui per l'acquisto della casa, in prestiti per l'acquisto dell'auto o di altri beni immobili, nel credito al consumo o ancora in finanziamenti per ristrutturare.
Questo indebitamento, ha calcolato l'Ufficio studi Cgia, dal 2007 è incrementato in maniera costante, tanto da raggiungere in sette anni un aumento del +35,1%: questo anche se, dopo il picco massimo del 2011, la situazione si è leggermente attenuata (con l'inflazione che, tra il 2007 e il 2013, è a sua volta aumentata del 13,4%).
Secondo Carlo Rienzi, presidente del Codacons, l'aspetto più preoccupante sta nel fatto che “non ci s'indebita più per acquistare casa, per cambiare l'auto o per acquistare la cucina nuova, ma per far fronte alle spese quotidiane, quelle che prima venivano affrontate senza ricorrere al credito. Cresce - sostiene Rienzi - quella fetta di cittadini che accende dei finanziamenti per potersi permettere la vacanza all'estero oppure per affrontare le cure mediche, per potersi sposare quando non per poter fare il funerale. Tutte spese che, insieme ad altre, non sarebbero sostenibili a causa dell'impoverimento delle famiglie”.
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