Sale la fiducia fra i privati e anche il ricorso ai prestiti
28 dic 2016 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Secondo l'Istat migliora il clima di fiducia degli italiani
E' un'Italia a due velocità quella che viene fotografata dall'Istat in questa fine d'anno. Secondo l'istituto di statistica, infatti, mentre migliora decisamente il clima di fiducia dei consumatori, con l'indice che sale a 111,1 da 108,1, riportandosi sui livelli di luglio 2016, scende da 101,4 a 100,3 l'indice della fiducia delle imprese. Un trend in linea con l'ultimo rapporto Abi, che mette in luce l'aumento dei prestiti, a partire dai prestiti personali, erogati dalle banche (a novembre 1.814,5 miliardi di euro, 151 miliardi in più rispetto alla raccolta da clientela).
Consumatori fiduciosi. I consumatori, complice anche il Natale, hanno fiducia nel Paese. Secondo quanto annota l'Istat, il clima economico, quello che misura le aspettative di performance dell'Italia, passa da 127,6 a 133,8. Salgono anche, contrariamente a ciò che avveniva in passato, sia il clima personale, passato da 101,3 a 102,7, che quello corrente aumentanto da 103,7 a 106,2. A dicembre, poi, torna a crescere da 113,8 a 116,2 anche la componente futura, raggiugendo il livello più alto dal giugno 2016. Migliora il giudizio dei consumatori sulla situazione economica del Paese (il saldo passa da -53 a -40) e migliorano anche le aspettative, il cui saldo torna ad aumentare, passando da -20 a -16 dopo sette mesi di calo.
In Italia a Natale si spende di più. I crudi numeri dell'Istat, in realtà, vanno nella direzione di quanto evidenziato dalla diciannovesima edizione della Deloitte Xmas Survey, che pone anche quest'anno l’Italia fra i tre paesi europei nei quali si spende di più per il Natale. Il budget degli italiani destinato alle feste di fine anno è, infatti, inferiore solo a quelli di Danimarca e Spagna, in cui però le condizioni economiche sono considerate più positive rispetto a quelle dei nostri connazionali. In Europa, secondo la ricerca, in queste festività la spesa media si aggira intorno a 517 euro, poco meno dei 524 euro spesi nel 2015. Il dato italiano manifesta la fiducia dei consumatori che, dopo anni di calo nelle previsioni di spesa per le festività (-3% solo l'anno scorso), quest’anno dichiarano di avere speso più o meno quanto lo scorso anno, cioè 614 euro contro i 620 euro del 2015, con un calo minimo dell'1%, sostanzialmente in linea con la media degli altri paesi europei (-1,3%).
Più regali, meno musei. Sempre secondo la ricerca Deloitte, quest'anno gli italiani, in continuità col 2015, hanno destinato il 38% del budget natalizio ai regali, il 24% alle spese per gli alimentari, il 27% ai viaggi e l'11% alle attività ricreative tra cui musei e ristoranti. Rispetto al resto d’Europa, i dati indicano che in Italia si spende di più per i viaggi, settore neil quale si investe il 27% del budget contro una media europea del 21%. Tra i regali più gettonati, sempre secondo Deloitte, gli italiani mettono sul podio libri, soldi e viaggi, anche se aumenta l’attenzione per i regali esperienziali come cinema, mostre, massaggi, cene al ristorante, musei. Si contrae un po', invece, la spesa destinata ai prodotti tecnologici e agli smartphone, questi ultimi pagati soprattutto a rate o con prestiti personali.
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