Risparmio e occasioni: va di moda la seconda mano

Perché si sceglie l'usato

Sono diversi i fattori che stanno spingendo questa tendenza. Proliferano (e hanno successo) le piattaforme dedicate all'usato, anche di piccoli oggetti e abiti. Sta inoltre cambiando la percezione dei consumatori. Mentre un tempo la “seconda mano” veniva stigmatizzata e associata alle vendite in garage, oggi sta diventando sempre più di moda. C'è poi una più spiccata sensibilità ai temi ambientali, con gli utenti che intendono ridurre il proprio impatto.

La spinta dell'inflazione

Pesa, senza dubbio, anche il caro-vita. Chi non può o non vuole comprare articoli nuovi o rateizzarli con un piccolo prestito trova nell'usato un modo per risparmiare. Di fronte all'attuale scenario inflazionistico, i consumatori cercano alternative:l’80% degli italiani prevede di cambiare le proprie abitudini di consumoper far fronte all'aumento dei costi. L'inflazione potrebbe quindi accelerare ulteriormente la transizione verso un'economia circolare.

I quattro tipi di consumatore

L'acquisto di prodotti di seconda mano varia a seconda del tipo di consumatore. Il rapporto delinea quattro diversi profili: acquirenti per necessità, dilazionatori, cacciatori di offerte e spendaccioni. Tra gli acquirenti per necessità, il 39% prevede di aumentare gli acquisti di articoli usati. Nel caso dei dilazionatori, la percentuale sale al 40%, mentre scende al 34% per chi cerca il prezzo più conveniente.

I vantaggi per le imprese

Le opzioni di riciclo, noleggio, riutilizzo e rivendita offrono agli acquirenti la possibilità di procurarsi ciò di cui hanno bisogno, salvaguardando al contempo il portafogli e il pianeta. Ma i vantaggi dell'economia circolare riguardano anche i venditori. Per le aziende, la rivendita non è necessariamente un fattore capace di spingere il fatturato in modo significativo, ma può essere una strategia di acquisizione e fidelizzazione dei clienti.