Rapporto mensile Abi: luci ed ombre per i prestiti
27 mag 2015 | 2 min di lettura | Pubblicato da Francesca L.
Rapporto Abi sul mese di aprile 2015 con buone notizie per richieste e finanziamenti erogati
Aprile 2015 vede giungere di buone novità dal mondo dei finanziamenti, sia per ciò che riguarda l’orizzonte dei prestiti personali che per le imprese. Ecco quanto messo in luce dall’ultimo rapporto mensile dell’Abi, l’associazione bancaria italiana, che ha dimostrato come nel mese appena trascorso si sia segnato il miglior risultato addirittura dal maggio del 2012 con una variazione, rispetto allo stesso periodo del 2014, di solo – 0,8%. Nel complesso i vari istituti bancari italiani hanno erogato ai richiedenti circa 1.825,8 miliardi di euro, superiore di ben 132 miliardi rispetto all’ammontare complessivo della raccolta da clientela stabile ormai a 1.639,9 miliardi.
Come accennato segnali favorevoli giungono anche sul fronte dei prestiti alle imprese che vedono il perdurare del trend positivo con un aumento dell’8%.
A livello generale, sempre nel mese di aprile, è stato rilevato un ulteriore abbassamento dei tassi di interesse: il tasso medio registrato sul totale dei prestiti erogati è risultato di 3, 54%, segnando così il minimo storico mai raggiunto nel nostro Paese (ricordiamo comunque che a marzo era stato di 3,56%).
Ci sono però anche alcune note dolenti messe in evidenza dalla ricerca dell’Abi. Infatti, dato il perdurare della crisi economica nel nostro paese la rischiosità dei prestiti sembra che continui a crescere incessantemente. A marzo 2015 le sofferenze lorde hanno raggiunto i 190 miliardi, contro i 187,3 di febbraio dello stesso anno; il rapporto tra sofferenze lorde ed impieghi è del 9,8% sempre nel mese di marzo mentre, esattamente un anno prima, il valore segnato risultava essere dell’8,6 % e, alla fine del 2007 (prima della crisi) del 2,8%. L’aumento delle sofferenze nette invece risulta essere più lieve e, nel complesso, di 80, 9 miliardi a marzo, rispetto ai 79,3 di febbraio 2015; il rapporto tra sofferenze nette su impieghi è invece risultato al 4,42% a marzo mentre, nel mese precedente, del 4,8%.
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