Pasqua "tiepida", ma servizi e turismo spingono i consumi

Gli italiani non hanno mai perso la voglia di muoversi. Ma adesso hanno messo da parte i timori e stanno partendo per quel viaggio rimandato a lungo.

Beni “deboli”

L'aumento dei consumi è, come sempre, il risultato di una media, all'interno della quale ci sono comparti che corrono e altri che continuano a fare fatica. Nel loro complesso, i beni segnano un arretramento dello 0,4%. Soffrono ancora i consumi di alimenti (-3,9%), energia elettrica (-4,9%) e mobili (-4%), abbigliamento e calzature (-0,8%).

Dall'altra parte c'è invece un'accelerazione della domanda di autovetture (+16,7% tendenziale). Il volume delle vendite è ancora lontano da quello pre-pandemia, ma il segnale è positivo, perché l'acquisto di un bene durevole come l'auto muove i prestiti e suggerisce minori timori per il futuro.

Inflazione e spese pasquali

La lenta ripresa dei consumi andrà di pari passo con l'allentamento dell'inflazione. Ad aprile, Confcommercio stima un aumento dei prezzi del 7,5% su base annua. Ancora alta, ma in calo di 0,3 punti percentuali rispetto a marzo.

Sempre guardando ad aprile, la voce consumi non sembra promettere balzi. Ma secondo Fiesa Confesercenti, il bilancio pasquale può definirsi “complessivamente positivo”, anche se “trainato dalle promozioni e condizionato dagli acquisti last minute”.

Gli italiani sono quindi andati a caccia di occasioni. “L’acquisto di merce in offerta – spiega la Federazione Italiana Esercenti Specialisti dell'Alimentazione – è risultato in crescita del 10% nel periodo pasquale. Una tendenza che stavamo verificando già da qualche settimana e che presumiamo continuerà nei prossimi mesi, a testimonianza di come una parte della popolazione stia vivendo problemi economici”.