Osservatorio su prestiti e consumi
6 gen 2016 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Osservatorio Findomestic su prestiti e consumi
Welfare versus prestiti personali? Sembra di sì, a guardare l'esito dell’Osservatorio Findomestic edizione 22, secondo cui il welfare italiano è soprattutto casalingo e sottrae risorse importanti ai consumi. Il contesto è quello di una crescita marcata, nella popolazione italiana, da parte degli over 65: oggi sono 13 milioni, più del doppio rispetto al 1971, quando erano 6 milioni, e hanno raggiunto il 21,7% della popolazione, ma nel 2050 saranno il 33%. “Oggi gli anziani in famiglia - sottolinea l'Osservatorio Findomestic - erogano servizi per 385 euro mensili ma, a loro volta, vengono assistiti dai parenti nel 77% dei casi”. La cifra media dedicata da ogni nucleo famigliare alle cure ai genitori e ai nonni si aggira intorno a 689 euro al mese, il 38% circa del budget famigliare. Se, invece, l’assistenza viene affidata a dei professionisti, allora le famiglie italiane si rivolgono soprattutto alle badanti, un'attività remunerativa, svolta da circa il 73% degli stranieri che lavorano in Italia. Questo cosa comporta? Comporta che gli anziani sono visti da un lato come fattore di assorbimento di risorse economiche, dall'altro come risorsa preziosa, visto che per il 19% dele famiglie italiane (una famiglia su cinque) rappresentano un aiuto importante.
Cambia lo scenario. Ma cosa c'entra questo con i prestiti personali? C'entra perché, sempre secondo l'ultimo Osservatorio Findomestic, l’invecchiamento della popolazione italiana unito all’aumento degli stranieri residenti nel nostro Paese, che oggi sono circa l'8% della popolazione, andranno a impattare in manoera significativa sia sui consumi che sulla distribuzione di moneta, e dunque anche di prestiti personali futuri. In un futuro non troppo lontano, i settori che subiranno il maggiore impatto dal binomio invecchiamento della popolazione-aumento degli stranieri residenti saranno il cibo e le bevande, ma anche l’abbigliamento e la casa. L’invecchiamento della popolazione, secondo l'Osservatorio, impatterà sul mercato dei generi alimentari, ma anche sui sistemi di pagamento, ivi compresi i prestiti personali e i mutui, e sul settore del tempo libero.
Continua la ripresa dei consumi. Intanto, stando all'ultimo Osservatorio Findomestic, in Italia, nell'anno appena chiuso, è proseguita la ripresa dei consumi evidenziata nel 2014. a beneficiarne sono soprattutto i settori auto, moto, arredamento, elettrodomestici, home comfort e telefonia. Per quanto concerne l'auto, dopo sette anni di calo, la spesa per l'acquisto degli autoveicoli mostra una ripresa decisa, alimentata soprattutto dalla necessità di sostituire i veicoli più vecchi.
La ripresa delle auto nuove. A trainare il recupero del comparto sono le auto nuove: l'impatto dell’affaire Volkswagen sulla domanda di auto in Italia si sentirà solo nel 2016. Per ora godiamoci la ripresa del mercato del nuovo con tassi di crescita a doppia cifra (+14%) nell’immatricolato 2015. L'usato chiude il 2015 in crescita del 3% per le compravendite, dato più brillante rispetto al +1,5% del 2014. Crescxe bene, dopo sette anni di cali, il mercato delle moto che nel 2015 ha registrato un +6,4% di vendite di ciclomotori e moto e un +9,6% in termini di valore.
Più telefoni, meno IT. Un 2015 all'insegna dell'incremento anche per la spesa di beni durevoli per la casa: il settore trainante è la telefonia, sostenuta da smartphone e dispositivi internet indossabili. Buona anche la performance di elettrodomestici grandi e piccoli, mentre tendono a soffrire sia l’elettronica di consumo, influenzata dai cambiamenti nello stile di vita dei consumatori, più propensi a usare contenuti digitali in mobilità, che l’IT per famiglie, visto il ridimensionamento dei media tablet che avevano trainato il mercato in passato.
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