Oltre 55 mila le richieste di moratoria di prestiti personali a marzo
6 mag 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Veneto e Sicilia le regioni con le maggiori domande
Sono 162.307 le richieste presentate dalle famiglie italiane nelle prime settimane dopo il varo del decreto Cura Italia a marzo, per l'accesso alla moratoria utile a sospendere il pagamento dei finanziamenti rateali, mutui e prestiti personali. È quanto emerge dall’analisi di Crif, la Centrale rischi finanziari, secondo cui 65.000 richieste riguardano i mutui immobiliari e più di 55.000 i prestiti personali: 19.000 sono richieste di moratoria per prestiti finalizzati, 13.000 riguardano i mutui di liquidità e 10.000 si riferiscono ai contratti di leasing e ad altri prodotti rateali.
I contratti sospesi sono quelli più onerosi. Dallo studio del Crif emerge che i contratti sospesi grazie alla moratoria sono, in media, quelli più onerosi in termini di rata mensile e di debito residuo. “Un dato che conferma la necessità sentita dalle famiglie di sospendere il pagamento delle rate che rappresentano un impegno finanziario significativo rispetto al budget attualmente disponibile”, scrivono dal Crif.
Veneto e Sicilia le regioni con più richieste di moratoria. Per quanto concerne la distribuzione delle richieste a livello regionale, il 13,6% sospesi a marzo riguarda i consumatori del Veneto, a cui seguono quelli della Sicilia (12,7% sul totale) e del Trentino-Alto Adige (12,2%). Dietro c'è la Lombardia (10,1%), l’Emilia-Romagna (8,8%), il Piemonte (8,6%) e il Lazio (7,7%). In fondo alla classifica, quindi tra le regioni che hanno richiesto meno moratorie, ci sono Valle d'Aosta (0,2% del totale richieste), Molise (0,3%), Basilicata (0,4%) e Umbria (0,7%).
In cosa consiste la moratoria. “La corretta contribuzione da parte degli intermediari finanziari - spiega Crif - delle informazioni sulla sospensione delle rate all’interno dei Sic, il Sistema di informazioni creditizie, non determina alcun peggioramento della posizione debitoria del beneficiario ed è fondamentale per prevenire segnalazioni negative o passaggi a sofferenza”. Sempre il Crif specifica come le rate che vengono sospese sono inserite nei Sic a importo dovuto pari a zero, quindi nulla è dovuto nel mese oggetto di sospensione; per i contratti per cui sia stata accordata la moratoria, la data di fine rapporto cambia in maniera proporzionale ai mesi della sospensione: il piano di rimborso, quindi, viene allungato e le rate vengono sospese e verranno restituite al termine della scadenza naturale del contratto; viene congelato il conteggio di eventuali giorni di scaduto che siano già in essere alla richiesta della moratoria, in modo da non deteriorare il merito creditizio del soggetto. I beneficiari delle moratorie, inoltre, non possono venire segnalati a sofferenza dal momento nel quale la moratoria gli è stata concessa; le misure di sospensione delle rate grazie a moratoria vengono considerate come evento neutrale nella storia creditizia del beneficiario registrata nei Sic. In caso di richieste di credito future, la sospensione delle rate attraverso la moratoria non inciderà negativamente.
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