Le famiglie vedono nero e attingono ai risparmi
27 ott 2020 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Molti sono preoccupati di non poter ricevere cure adeguate
Famiglie sempre più timorose del futuro sia per effetto dell’aggravamento della situazione sanitaria, sia per il continuo annuncio di misure restrittive. Secondo l’indagine “Termometro Italia” realizzato da Innovation Team, società di ricerca del Gruppo Cerved, il 70,6% delle famiglie italiane è sempre più preoccupato di non poter ricevere cure adeguate in caso di malattia, il 61,7% di non poter mantenere il proprio reddito e di dover intaccare i propri risparmi (59,8%).
Un capofamiglia su cinque prevede di dover fare rinunce molto importanti nei prossimi mesi in ambiti come la salute e l’istruzione, mentre a settembre era solo il 14%. Il 45% dei nuclei familiari è più pessimista rispetto a un mese fa (quando la percentuale era del 30,2) sull’impatto che il Covid19 avrà sulla nostra vita. Gli “ottimisti” sono sempre meno e passano dal 34,7% di settembre al 10,8%.
Le rilevazioni, raccolte via telefono e via web tra il 15 e il 20 ottobre, confermano quanto le preoccupazioni non investano solo il momento attuale, ma anche un orizzonte di lungo termine.
Quasi il 70% degli italiani si attende per l’anno prossimo un peggioramento della situazione economica generale (un mese fa erano il 62%), 4 famiglie su 10 temono per la propria condizione lavorativa e 3 su 10 (33%) per il bilancio familiare. Una sfiducia che è ancora più marcata tra chi ha oltre 65 anni (89%), chi è separato (86%) e chi vive nelle città piccole (80%).
Il peggioramento delle aspettative arriva dopo un periodo già difficile: il 62,8% dei rispondenti dichiara di aver subìto un impatto pesante sul reddito, nel 17,3% addirittura drammatico (era il 12,4% appena un mese fa). Come conseguenza, oltre metà delle famiglie sono costrette a intaccare i risparmi (54,4%, ma si raggiungono punte del 70% tra i lavoratori autonomi e gli abitanti delle grandi città). Negli ultimi mesi sono aumentate anche le famiglie che, in mancanza di un prestito personale, hanno dichiarato di aver attinto in modo consistente alle somme accantonate per altre finalità: dal 18,6% di aprile al 26,9% di ottobre.
I prossimi mesi non saranno migliori: lo crede il 66,5% delle famiglie, dato in risalita per la prima volta dopo il calo costante dall’84,3% di aprile.
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