La BCE incoraggia l'economia europea
8 gen 2016 | 2 min di lettura | Pubblicato da Francesca L.
Mario Draghi punta a rilanciare i consumi interni
La Banca Centrale Europea, sotto la ormai nota guida di Mario Draghi, sta ancora cercando di incoraggiare fortemente l’economia di tutta l’Europa attraverso innovative misure specifiche tese al rinnovo dell’intero settore. Dopo infatti le performance notevolmente migliori registrate nelle numerose esportazioni delle varie imprese a livello europeo, adesso i riflettori sono puntati in maniera consistente sull’aumento dei consumi interni che devono, una volta per tutte, traghettare il comparto fuori da questa grande e ormai troppo nominata crisi che dura da diversi anni (circa otto, con precisione).
In questo senso numerose sono state le soluzioni proposte dalla BCE per rilanciare l’economia del vecchio continente e che, nei fatti, hanno centrato nel segno. Basti ricordare, giusto per fare un esempio, la svalutazione dell’euro attraverso il quantitative easing ed i tassi a zero.
Adesso però le banche devono sbarazzarsi dei crediti in sofferenza per poter avere così maggiore respiro e quindi la possibilità di finanziare l’economia reale, sia per quello che riguarda le imprese e soprattutto i privati.
Si tratta di un grosso peso, quello dei prestiti deteriorati, specialmente per ciò che riguarda le banche italiane e, quindi, l’intera economia della nostra penisola. Basti pensare, ad esempio, che nel mese di ottobre del 2015, secondo i dati divulgati dalla Banca d’Italia, i prestiti personali sono diminutiti su base annua del ben 0,5%.
Le previsioni future comunque sono positive. Secondo infatti l’Abi, l’associazione bancaria italiana, e la rinomata società Cerved, le sofferenze degli istituti di credito diminuiranno in modo significativo nei prossimi anni: il tasso di sofferenza passerà dal 3,9 per cento registrato a giugno 2015 al 2,3 per cento previsto a fine 2017.
Ed è proprio questa la direzione in cui si muovono queste nuove normative pensate dal governo per disciplinare lo stato di insolvenza e snellire così le procedure fallimentari e di pignoramento. Procedendo così infatti le garanzie saranno recuperate più velocemente dalle banche le quali dovrebbero avere meno difficoltà nell’erogare i prestiti personali richiesti dai privati ed i finanziamenti alle imprese.
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