Italia colpita dal carovita più degli altri paesi Ue
28 dic 2022 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Cambiano le abitudini di spesa
È l’Italia il paese Ue più colpito dal carovita. La brutta notizia arriva da un’indagine di banca online N26 che ha analizzato l’impatto dell’aumento del costo della vita attuale sulla propensione al consumo e al risparmio in Italia e in Europa. Ebbene, tra cinque paesi analizzati, ossia Italia, Austria, Francia, Germania e Spagna è proprio il Belpaese a mostrare la corda. Non è un caso che il barometrico Crif sui prestiti personali (e finalizzati) registri a novembre un +7,7%.
I risparmi accantonati
Tra i 5 paesi presi in considerazione, l’Italia si classifica al quarto posto per reddito risparmiato: in media si parla dell'1,5% del reddito al mese. Secondo l’indagine di banca N26, al primo posto per risparmio troviamo la Spagna dove i lavoratori riescono ad accantonare il 6% mensile, seguita da Germania (5%) e Austria (4%), mentre la Francia si posiziona all’ultimo posto (0,1%).
L’Italia, inoltre, risulta il paese con il calo maggiore di risparmi medi rispetto al reddito: da marzo 2022, infatti, gli italiani hanno messo da parte il 78% in meno del reddito rispetto ai primi due mesi dell’anno. Tra le città, Bologna è in vetta alla classifica del risparmio: i bolognesi, in media, mettono da parte 33 euro ogni mese. Dietro c'è Napoli, che risparmia in media 26 euro al mese dello stipendio, battendo addirittura Milano, a quota 19 euro. Ultima in classifica è Roma: i romani riescono, infatti, ad accantonare solo 13 euro al mese.
Il cambio delle abitudini di spesa
Gli italiani, secondo la ricerca, rispondono al carovita con un parziale cambiamento nelle abitudini di spesa: sono state tagliate, per esempio, le spese per tempo libero e intrattenimento, in calo del 15,1%. Alcuni settori, però, non hanno subìto flessione ma, anzi, sono in forte crescita: nei mesi estivi, per esempio, gli italiani rispetto agli altri abitanti Ue hanno concentrato le spese in viaggi e spostamenti, tanto che il segmento è schizzato in alto del 107%.
Sempre secondo la ricerca, l’aumento dei prezzi ha inciso molto sulle spese degli italiani relative alla gestione dell’auto, visti l’aumento della benzina e delle spese destinate ai trasporti: parliamo di un 53,5% che segna un record tra i Paesi esaminati nello studio. I rincari, in Italia, hanno picchiato duro anche sul carrello del supermercato con costi in rialzo del 15,6%.
Nel resto d'Europa, spicca il calo che, da marzo in poi, in Germania hanno subito le spese inerenti ai comparti media ed elettronica (-7,9%); settori che, in Austria, hanno subito un crollo del 15,4% da marzo in poi.
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