Istat, i prezzi al consumo aumentano più dei redditi
13 gen 2020 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.
In crescita dello 0,2% rispetto a novembre e dello 0,5% su base annua
Crescono i prezzi al consumo nel mese di dicembre. L'incremento, afferma l'Istat, è dello 0,2% rispetto a novembre e dello 0,5% su base annua. A sostenere l'inflazione di dicembre sono stati soprattutto i cosiddetti “beni energetici non regolamentati”, cioè il gas e l'energia elettrica che finiscono nelle bollette domestiche; crescono anche i prezzi dei trasporti (+0,9%) e dei beni alimentari.
Si tratta comunque di un'inflazione debole: nel 2019, la crescita media dei prezzi è stata dello 0,6%. Ha quindi viaggiato a un ritmo medio dimezzato rispetto all'anno precedente. In generale, i prezzi dei beni sono rimasti piatti rispetto all'anno precedente e hanno accusato una flessione rispetto a novembre. Differisce in parte l'andamento per beni durevoli, sui quali si concentrano crediti al consumo e piccoli prestiti: i prezzi sono piatti se confrontati al mese precedente e in calo su base tendenziale. In direzione contraria i prezzi dei servizi, che continuano ad aumentare a un ritmo più sostenuto. Su base annua, i beni alimentari, per la cura della casa e della persona sono aumentati dello 0,8%. Lievitano anche i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (+1,1%). In entrambi i casi, quindi, registrano una crescita più sostenuta di quella riferita all’intero paniere. Sono gli articoli che costituiscono il cosiddetto “carrello della spesa”, cioè quello che una famiglia media tende a comprare più spesso. Secondo Federconsumatori, gli aumenti si traducono in un aggravio di 148 euro l'anno a famiglia, per un terzo derivante dai rincari nel settore alimentare.
Il problema, però, non è tanto l'inflazione (che, anzi, è ancora bassa rispetto ai livelli che un Paese in salute economica dovrebbe avere); il punto è che i prezzi avanzano con lentezza, ma ad un ritmo comunque superiore rispetto ai redditi. “Nel terzo trimestre 2019 - spiega Federconsumatori - la spesa per i consumi si è rivelata più alta rispetto al reddito disponibile. Una rilevazione che purtroppo non ci sorprende, visto che si tratta di un andamento che segnaliamo da tempo: già nel report su redditi e consumi realizzato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori abbiamo evidenziato che nel quinquennio 2013-2018 il reddito medio è cresciuto del 4,4% (3,8% al netto dell’inflazione) a fronte di un aumento della spesa del 6,4%. Ciò significa che il potere di acquisto continua a ridursi e che diventa quindi sempre più difficile sostenere le spese quotidiane”.
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