Inflazione: con l’inizio del 2023 nuova stangata per le famiglie
3 gen 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
L'aggravio potrebbe superare i 2.400 euro annui
Dopo un 2022 all’insegna dei rincari, le stime degli aumenti per l’anno alle porte non lasciano presagire nulla di buono. A tradurre questo pronostico in dati concreti è l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori che ha calcolato l’impatto che il caro vita nel 2023 avrà sui conti delle famiglie: l’aggravio stimato potrebbe arrivare a superare i 2.400 euro annui.
La “stangata” è causata da aumenti generalizzati: si va dal rincaro degli alimentari, delle tariffe di luce e gas, dei trasporti fino a tutte le altre voci che compongono le spese di famiglia.
Le cause dell’impennata di prezzi e tariffe
L’andamento al rialzo, spiega l’associazione, è trainato dall’aumento dei costi dei beni energetici, che incidono fortemente sui costi di trasporto e produzione, e quindi sui prezzi al consumo di beni e servizi. La stima è che il rialzo del costo di luce e gas durerà a fasi alterne per tutto l’anno e «sarà aggravato, da aprile, con la cessazione prevista dal Governo delle misure di sospensione degli oneri di sistema, determinando ricadute insostenibili sui bilanci delle famiglie – dice Federconsumatori – Per questo sosteniamo la conferma del mercato tutelato insieme alla riforma del metodo tariffario».
Le previsioni parlano di un forte rialzo anche per i costi che gli italiani sosterranno per fare la spesa alimentare, su cui, secondo le stime dell’associazione, grava ormai un’inflazione che non si vedeva dagli anni Ottanta. A questi voci di spesa vanno aggiunti gli aumenti delle tariffe del servizio idrico, quelle nel campo della ristorazione, dei trasporti e quello delle tariffe autostradali.
Difficile in questo contesto prevedere in quale misura i risparmi accantonati e il ricorso ai prestiti personali potranno “tamponare” quella che si profila come una vera e propria emergenza. Mentre alcune voci potranno essere “tagliate”, tra cui i pasti fuori casa e gli spostamenti non necessari, altre ancora, tra cui in primis le bollette, rischiano di assorbire una parte sempre più elevata del budget mensile familiare.
Gli aumenti “in soldoni”
Secondo le stime dei rincari che Federconsumatori prevede per il 2023, sugli alimentari ci saranno aumenti di circa 684 euro, oltre il 9% in più; 295 euro in più serviranno per i trasporti, sui quali gravano rincari del 5,30%.
I rincari sulle tariffe di luce e gas sono quelli che pesano di più, oltre 880 euro con un aumento percentuale del 38,40%. Oltre 42 euro in più (più 6,20%) se ne andranno per le tariffe dell’acqua. Più 102 euro per prodotti e servizi per la casa, con un aumento del 3,20%.
Tra le voci in aumento esaminate dall’associazione vi sono anche i servizi bancari, le tariffe dei professionisti, le prestazioni sanitarie (più 3,90%) i costi della scuola (più 4,30%) e quelli della ristorazione, per un totale di quasi 2400 euro in più l’anno che le famiglie si troveranno a pagare.
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