Gli incentivi auto trascinano i prestiti
19 ago 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Mercato automotive in lenta risalita
Il mercato dell'auto è in lenta risalita e prova a trascinare con sé quello dei prestiti auto. Il bilancio di luglio, sia chiaro, è sempre negativo ma lo è un po' meno rispetto al mese precedente. Sono state 136.455 le auto immatricolate in Italia, in calo dell’11%: contrazione sempre importante, certo, ma che non ha niente a che vedere con il tonfo degli ultimi quattro mesi: -85,39%, a marzo, -97,55% ad aprile, -49,55% a maggio e -23,13% a giugno. Una risalita lenta che, secondo gli analisti di Promotor, indica come la pandemia non abbia influito più di tanto “sull’interesse degli italiani per l’automobile”, considerato non a torto il mezzo di trasporto più sicuro contro il contagio del virus.
Gennaio-luglio, sette mesi in perdita (-41,7%). Nonostante il miglioramento, fa notare Promotor, il bilancio dei primi sette mesi di questo 2020 rimane di “gravità inaudita”: tra gennaio e luglio, le vendite di auto sono crollate, passando dalle 1.236.520 dei primi sette mesi del 2019, a 720.620. si parla di 515.900 unità in meno, pari ad un calo del 41,7% che ha determinato effetti pesanti per il settore: nei primi sette mesi dell'anno, il comparto ha perso 9,6 miliardi di euro di fatturato causando danni a catena anche all’Erario che, soltanto in Iva sulle auto immatricolate, ha accusato un minor gettito pari a 2,1 miliardi di euro.
Nonostante tutto, prospettive positive per fine 2020. Merito di incentivi e nuova fiscalità. “Il decreto Rilancio, nella prima formulazione, ignorava l’automobile mentre nella riconversione in legge ha accolto l’emendamento Benamati, secondo cui, nella difficile attuale congiuntura e nella lunga transizione verso l’elettrico, è necessario sostenere anche l’acquisto delle auto Euro 6 con alimentazioni tradizionali. È dalla vendita di queste auto, sostiene l'emendamento, che arrivano le risorse proprio per la transizione all’elettrico”, spiega Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor.
Bonus sold out e fiducia degli operatori in rialzo. Non a caso, gli incentivi appena entrati in vigore a inizio agosto sono andati sold out in pochissimi giorni e si parla di un nuovo finanziamento in arrivo. Quelli già concessi sono bonus che hanno riguardato anche le auto Euro 6, provviste di qualsiasi alimentazione, purché con emissioni di Co2 fino a 110 gr. a km. Sull'onda dell'entusiasmo per questi incentivi, il Centro Studi Promotor ha calcolato il clima di fiducia degli operatori che, secondo i dati mensili, è balzato da quota 27,7 di giugno a quota 40,5 di fine luglio.
La partita degli incentivi non è ancora finita. Lo stesso onorevole Gianluca Benamati, promotore dell'emendamento, ricorda Promotor, ha dichiarato di voler proporre l’eliminazione di un'anomalia che affligge da decenni il settore dell’auto italiano: la discriminazione fiscale delle auto aziendali almeno rispetto agli standard europei. In sostanza, la nuova partita sarà quella di ritoccare le limitazioni alla detraibilità dell’Iva e la deducibilità dei costi di esercizio proprie della legislazione italiane. Due interventi che, se attuati già a settembre, secondo il parlamentare, potrebbero portare le immatricolazioni 2020 sui livelli dell'anno scorso. E chissà che con questo rinnovato interesse non si assista anche ad un incremento delle richieste di prestiti auto.
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