Ferragosto a due velocità
13 ago 2020 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Ancora troppo pochi gli italiani tornati al bar o al ristorante
Con l’avvicinarsi del giorno di Ferragosto, mentre le spiagge via via si riempiono, i bar e i ristoranti delle città continuano a restare vuoti. Mentre nelle località turistiche di mare e di montagna in queste ore sta crescendo il flusso di famiglie in fuga dal caldo, in molti centri urbani e nelle città d’arte gli esercizi pubblici, dalla fine del lockdown a oggi, continuano a scontare la mancanza di clientela per effetto sia del ricorso da parte di molte imprese allo smart working, sia per la mancanza di turisti stranieri.
Nonostante la voglia di movida che anima i giovani e i meno giovani finalmente in vacanza, in città la situazione non appare rosea. Mentre il ricorso al bonus vacanze e a prestiti personali su misura avrebbe permesso a tante famiglie di concedersi almeno una settimana di vacanza, in città il calo dei consumi rischia di mettere a dura prova gli esercizi pubblici che avevano invece confidato nell’approvazione di misure di sostegno da parte del Governo.
Secondo l’ultima indagine condotta dal Centro Studi di Fipe-Confcommercio, sarebbero ancora troppo pochi gli italiani tornati al bar o al ristorante. Secondo le stime dell’associazione, il 72% non ha ancora mai fatto colazione al bar, il 67,9% un pranzo fuori casa e il 69,4% una cena.
Per quanto riguarda le ragioni che inducono a non andare al bar o al ristorante il timore del contagio si conferma quello principale: il covid-19 fa ancora paura al 66,5% degli intervistati. Tra le altre motivazioni che fanno da deterrente ai consumi fuori casa gli interpellati citano le diverse disposizioni di sicurezza che rendono meno godibile l’esperienza al ristorante (41,5%), mentre l’adozione dello smartworking ha di fatto quasi azzerato le occasioni di consumo fuori casa della colazione, della pausa caffè e del pranzo.
Chi decide di andare al ristorante o al bar è anzitutto attento alle misure di sicurezza sanitaria (47,4%) e al distanziamento tra i tavoli (35,2%). Grande importanza viene data alla presenza di tavoli all’aperto non solo per godere della bella stagione, ma anche effetto di una maggiore percezione di sicurezza (34%). In ogni caso il 92,2% degli intervistati ritiene che l’osservanza delle disposizioni di sicurezza da parte degli esercenti sia molto o abbastanza soddisfacente. La convivialità resta al centro dell’esperienza per il 45,5% degli intervistati, mentre quasi 1 su 3 si dichiara contento per il fatto stesso di essere tornato a mangiare fuori casa (29,1%).
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