Fase 3, lo shopping può attendere
14 lug 2020 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
In crescita i prezzi dei prodotti
Torna la voglia di uscire, viaggiare e fare acquisti. Ma le incertezze sul futuro, la riduzione del reddito familiare e la percezione diffusa di un generalizzato aumento dei prezzi, frenano i consumi degli italiani, sempre più a caccia di sconti, promozioni e bonus fiscali.
A scattare questa fotografia è l’ultimo Osservatorio mensile di Findomestic, la società del gruppo Bnp Paribas che eroga prestiti personali, secondo cui sarebbero ancora tanti i timori che ci separano dal ritorno alla “normalità”: il 45% degli italiani resta preoccupato per l’economia del Paese e il 21% per il virus. Ben il 72% ritiene inoltre fortemente probabile una nuova ondata di contagio in autunno.
Nonostante ciò, le intenzioni d’acquisto sembrano essere tornate ai livelli precedenti l’emergenza sanitaria ma non il reddito di due terzi degli italiani, messo a dura prova dagli effetti del lockdown. Secondo il 55% del campione non è un buon momento per comprare, il 57% aspetta di poter utilizzare gli incentivi e il 65% spera in quelli per le auto Euro 6.
A scoraggiare gli acquisti sono inoltre i prezzi: per il 73% dei consumatori sono cresciuti mentre i redditi di oltre due terzi degli italiani (67%) restano inferiori rispetto al mese di febbraio.
Nel mese di giugno il 63% del campione esaminato dall’Osservatorio, realizzato in collaborazione con la società di ricerche Eumetra, ha affermato di spendere meno rispetto al periodo pre-Covid: il 14% per problemi economici, il 23% perché è più attento al risparmio, il 26% perché intende aspettare che la situazione migliori. Il dato è migliorato rispetto al mese di maggio (quando la percentuale di chi spendeva meno del solito era salita al 73%) ma sconta l’effetto dell’emergenza sanitaria sulla situazione economica delle famiglie. Il 27% degli italiani, infatti, a giugno dichiarava di avere un reddito molto inferiore rispetto alla fase pre-emergenza e il 40% leggermente più basso. Solo il 18% è ottimista e si aspetta un incremento delle proprie entrate nei prossimi mesi, mentre il 30% pensa che il reddito familiare peggiorerà. In questa situazione si mantiene su livelli elevati la propensione agli acquisti rateali (50%) non solo per necessità (42%), ma anche per convenienza (41%) e per comodità (16%).
Dopo aver acquistato soprattutto beni di prima necessità on line durante il lockdown, il ritorno allo shopping nei negozi tradizionali divide invece gli italiani: mentre il 49% del campione intervistato dall’Osservatorio Findomestic dichiara di aver ritrovato il piacere di fare acquisti, il 51% lo ritiene “spiacevole”, in particolare per le code e per a perdita di tempo (48%) ma anche perché non si sente ancora sicuro (19%) e avverte l’ansia di dover lasciare in fretta il negozio (17%).
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