Energia, nessuna proroga sul mercato tutelato
27 ott 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Confermata, ad ora, la data del 10 gennaio 2024
Non ci sarà una “proroga secca del mercato tutelato”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, aggiungendo che “è fondamentale una gestione tecnica un po’ diluita per mettere nelle condizioni le famiglie di fare una scelta di coscienza, sapendo cosa succede”.
Intanto, secondo fonti di stampa, l’esame del Decreto Energia è stato rinviato alla prossima settimana. La notizia rende il quadro di un'Italia preoccupata per le spese energetiche, innalzate al punto che sono in tanti quelli che pensano a prestiti personali pur di far fronte a queste uscite.
Resta ferma la data del 10 gennaio 2024
“Sul dossier del mercato tutelato c’è un’interlocuzione con l’Unione Europea, ma non si tratta di una proroga rispetto alla scadenza del 10 gennaio 2024 visto che si stanno definendo le modalità tecniche di attuazione - prosegue Pichetto Fratin - Per quella data si faranno regolarmente le gare, poi ci saranno sei-sette mesi perché i cittadini possano decidere sul passaggio al nuovo operatore. Si tratta di un provvedimento che riguarda milioni di utenze domestiche, divise sostanzialmente in due gruppi, vulnerabili e non vulnerabili e questo significa per i non vulnerabili, 4,5 milioni di famiglie che sarebbero le prime a partire, avere le opportune informazioni e anche di avere una serie di azioni da svolgere. Pensate solo cosa può significare andare in banca a modificare il Rid. C'è tutta una fase che va vista anche con le banche. C'è tutta una campagna di informazione che necessità di qualche mese. Ma questo non vuol dire prorogare la data".
Reazione dura dalle assoiazioni dei consdumatori
L’Unione Nazionale Consumatori parla di “vergogna e presa in giro degli italiani. Un regalo fatto alle società energetiche a scapito delle famiglie - sottolinea Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori - Sia chiaro che sullo stop alla proroga il Pnrr non c’entra e non può entrarci nulla, dato che prevedeva di eliminare gradualmente i prezzi regolamentati per le microimprese e le famiglie a partire dal 1° gennaio 2023 e non entro il 10 gennaio 2024. Un processo non a caso già iniziato, visto che le microimprese, nelle quali rientrano anche le bollette della luce delle parti comuni dei condomini, sono già nel mercato libero. Inoltre il Pnrr o si applica tutto o non si può applicare solo per la parte che fa comodo".
“L’impegno - aggiunge Vignola - prevedeva anche di fissare un tetto alla quota massima di mercato a disposizione di ciascun fornitore, di aumentare la trasparenza della bolletta dell’energia elettrica, di eliminare l’obbligo per i fornitori di riscuotere oneri non collegati al settore dell’energia, come il canone Rai. Tutte cose non fatte“.
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