Energia elettrica: i consumi tornano a salire

È un segnale di come, senza lockdown, cambia la composizione dei consumi, da quelli di energia a quelli alimentari fino ai prestiti personali. Sulla domanda di energia pesa poi il ritorno a pieno regime di alcuni settori produttivi, nei mesi scorsi rallentati o bloccati.

Il 92,2% dell’energia è stata prodotta nel nostro Paese e vale 24,7 miliardi di kWh di generazione nazionale netta, un trend in crescita del 3% rispetto a settembre dell’anno scorso. Di pari passo sono aumentate anche le fonti green, che hanno risposto al 36% della domanda contro il 33% del mese di settembre 2019. A crescere sono specialmente le fonti di produzione eolica (+16,3%), idrica (+12,3%) e fotovoltaica (+5,1%), mentre registrano un segno negativo le fonti geotermiche (-3,2%) e quelle termiche (-0,1%).

Grazie all’indice settimanale IMCEI, che monitora i consumi industriali di circa 530 clienti “energivori” (come le grandi industrie siderurgiche, meccaniche, alimentari, di mezzi di trasporto), Terna ha analizzato il trend di graduale recupero del settore, già iniziato nei mesi estivi.

A guidare la crescita sono raffinerie e cockerie (+42,4%), cartiere (+29,6%), imprese produttrici di materiali da costruzione (+9,7%) e chimiche (+1,5%). Mentre sul dato complessivo ha influito negativamente il comparto siderurgico (-9%). Nei primi 9 mesi del 2020 la domanda elettrica risulta ancora in flessione (-6,9%) rispetto al corrispondente periodo del 2019 (in termini rettificati è -6,8%).