Effetto Covid sul carrello: consumi in ripresa, ma solo dal 2021
8 dic 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Il bilancio sui consumi delle famiglie italiane nel 2020
La pandemia mette ancora a rischio la ripresa economica, ma secondo le stime dell’Istat potrebbe esserci un lieve recupero già nel 2021. Nel frattempo però le previsioni per la fine dell’anno non lasciano spazio all’ottimismo, né in Italia, né nel resto d’Europa.
Analogamente ai principali partner europei, per l’Italia si prevede infatti una marcata contrazione del Pil nel 2020 pari all’8,9% e una ripresa parziale nel 2021. Nonostante infatti il recupero dei ritmi produttivi e degli scambi commerciali durante i mesi estivi, le nuove misure di contenimento dei contagi, adottate in quasi tutti i Paesi, potrebbero incidere negativamente sulle prospettive economiche internazionali.
Andamento e previsioni sul Pil
Nei primi nove mesi del 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il fatturato ha registrato un calo drammatico per le imprese nel trasporto aereo (58,3%), nei servizi di alloggio (52%) e nelle attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e di tutte le altre attività connesse (73,2%).
Il progressivo allentamento delle misure di contenimento dovrebbe però portare a una ripresa dei ritmi produttivi a partire dai primi mesi del prossimo anno. Nel 2021 il Pil è previsto aumentare del 4% sostenuto dal contributo della domanda interna (per 3,8 punti percentuali) e dalla domanda estera netta (per 0,3 punti percentuali).
Terzo trimestre positivo in Europa…
Nonostante il buon andamento dei consumi nel terzo trimestre, l’anno è destinato a chiudersi negativamente per effetto della seconda ondata della pandemia. Secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, nel terzo trimestre, la spesa per consumi dei principali paesi europei aveva segnato un marcato recupero, con valori più accentuati in Spagna (22,4%) e Francia (18,5%) e meno elevati in Germania (9,9%), dove il calo nel trimestre precedente era stato più contenuto.
La ripresa dei consumi delle famiglie è stata trainata dall’aumento della spesa in beni durevoli e servizi, fortemente penalizzata dalle misure di contenimento durante i mesi del lockdown.
…e In Italia
I consumi delle famiglie italiane hanno seguito un andamento simile a quello degli altri principali paesi dell’area euro. Dopo il marcato rallentamento della prima parte dell’anno, nel terzo trimestre la spesa delle famiglie ha segnato un deciso aumento rispetto a quello precedente (15%) sostenuto dalla ripresa degli acquisti di beni durevoli e servizi (46,8% e 16,4% rispettivamente).
Anche considerando complessivamente i primi tre trimestri dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la caduta della spesa per consumi (10,6%) è il risultato della contrazione di quelli in beni durevoli, semidurevoli e dei servizi (rispettivamente 15,9%, 16,4% e 14,8%) e di quelli in beni non durevoli (2,7%).
Lenta ripresa dei consumi
In questo contesto, la ripresa dei contagi però dovrebbe pesare negativamente sui risultati di fine anno anche se i provvedimenti varati dal Governo dovrebbero consentire una parziale tenuta dei redditi e un contenimento della disoccupazione. Per tutto il 2020, quindi, si prevede un’ampia riduzione dei consumi delle famiglie accompagnata da un deciso aumento della propensione al risparmio.
Nel prossimo anno, però, secondo l’Istat, dovrebbero finalmente fare capolino i primi timidi segnali di una ripresa dei consumi favoriti da una riduzione dell’incertezza legata all’evoluzione del virus. Ma, nonostante l’effetto positivo degli annunci relativi alla diffusione di un vaccino, l’incremento della spesa delle famiglie nel 2021, per quanto ci si attenda anche un maggior ricorso ai prestiti personali, non andrà oltre il 4,5 per cento.
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