Credito al consumo: +44% in sette anni

La crescita del credito al consumo

Secondo un’analisi condotta dalla Fondazione Fiba di First Cisl su dati di Bankitalia, nel 2016 l’ammontare del credito a consumo era di poco inferiore ai 107 miliardi di euro. Alla fine del primo trimestre di quest’anno ha sfiorato i 154 miliardi, con un aumento del 44% in soli sette anni.

In equilibrio precario

La crescita del credito al consumo è decisamente più sostenuta rispetto a quella registrata dal totale dei prestiti alle famiglie, che si è limitata al 14%. I dati di Bankitalia evidenziano come i prestiti per finalità di consumo rappresentano ormai “un quarto del totale dei finanziamenti alle famiglie e, in rapporto al reddito disponibile, hanno raggiunto il 12,8%, un valore superiore alla media dell’area euro (9,6%)”.

Non si tratta però di una crescita omogenea: Nord-Ovest e Nord-Est (+49,8% e +55,4%) viaggiano a un ritmo maggiore rispetto a Centro, Sud e Isole (+42,9%, +36,5% e +33%). Tra le regioni spicca il Trentino-Alto Adige (+68,1%), mentre è decisamente più lento il ritmo del credito al consumo in Sardegna (25%).

L’impatto della Bce

I tassi applicati al credito al consumo sono rimasti sostanzialmente stabili da giugno 2016 a giugno 2022. Hanno cominciato a muoversi al rialzo con l’avvio della stretta varata dalla Banca centrale europea, anche se gli aumenti decisi da luglio 2022 sono stati incorporati solo in parte.

Se, fino allo scorso marzo, i tassi erano passati dallo 0 al 3,5%, il Taeg sul credito al consumo è passato dall’8,34% di metà 2022 al 10,12% del marzo 2023: meno di 2 punti percentuali. Un trasferimento non lineare dovuto, secondo First Cisl, a un livello iniziale già piuttosto alto.