Covid19, si torna a comprare nei negozi
12 mag 2020 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Ma si sceglie il web per libri, abbigliamento ed elettronica
Con l’attenuarsi delle misure di lock-down e la progressiva riapertura degli esercizi commerciali, gli italiani si preparano a confrontarsi con una nuova quotidianità. Pur restando alta la preoccupazione per la salute e per le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria, si torna al lavoro con modalità diverse a seconda del settore di appartenenza.
Piano piano si riprende a fare acquisti nei negozi fisici anche se il canale on line potrebbe accompagnarci a lungo sia per la spesa, sia per l’accesso alle risorse dedicate al tempo libero. Ad affermarlo è Deloitte State of the Consumer Tracker, un osservatorio periodico che ha l’obiettivo di monitorare e confrontare ogni due settimane le inclinazioni dei consumatori in 13 paesi nel mondo.
In Italia il 50% dei rispondenti dice di essere preoccupato per la propria salute, il 66% per quella di un familiare. A ciò si aggiungono i timori per i rischi economici: in Italia spaventa maggiormente l’ipotesi di non poter fare importanti acquisti per lungo tempo (54% contro 52% nella prima indagine di circa 15 giorni fa), seguita dall’idea di perdere il lavoro (42% contro 48%) e non rispettare i pagamenti, tra cui le rate di prestiti e mutui, e la possibilità di indebitarsi (35% contro 43%). I paesi invece che sulla base dei dati raccolti sembrano essere più tranquilli sullo status occupazionale sono Francia e Olanda, mentre i più preoccupati per le scadenze dei pagamenti sono Olanda e Giappone.
Le abitudini di acquisto degli italiani si stanno modificando nuovamente: ci si sente leggermente più sicuri ad effettuare acquisti all’interno dei negozi (32% contro 28%), così come inizia a ridimensionarsi l’abitudine di fare scorte e rifornimenti per più settimane (44% contro il 50%).
Aumenta, seppur marginalmente, la propensione dell’acquisto online per libri (37% contro il 36% anche se alcune librerie sono già aperte), abbigliamento (30% vs 28%) ed elettronica (34% vs 33%).
Chi stava per cambiare auto prima dell’emergenza, sembra aver però temporaneamente rinunciato all’acquisto: aumenta la volontà di tenere l'attuale veicolo più a lungo di quanto preventivato (59% contro il 56%), così come sono rimandate le opere di manutenzione (44% contro il 51%), mentre si fa strada l’ipotesi di vagliare l’acquisto online anche per l’auto (16%).
Nessuna novità invece per quanto riguarda il settore viaggi. Rimane infatti bassa la quota di coloro che si sentono sicuri a volare (20% vs 19%) e soggiornare in hotel (24% vs 21%), mentre sono ancora pochissimi quelli che intendono pianificare viaggi (13% vs 14%).
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