Consumatori: in calo la fiducia
28 nov 2018 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
I dati Istat certificano un calo della fiducia dei consumatori
In Italia, la fiducia dei consumatori traballa. Lo rileva l'Istat secondo cui, a novembre 2018, il clima di fiducia dei consumatori, sebbene rifletta un quadro sostanzialmente stabile, si presenta in parte negativo, con l'indice che passa da 116,5 a 114,8, per colpa del peggioramento nei giudizi circa le aspettative sulla situazione economica di casa nostra e sul netto peggioramento delle attese sulla disoccupazione. Secondo l'Istat peggiora un po' tutto eccetto il clima personale che è in lieve aumento, passando da 108,7 a 108,9. D'altro lato, resiste bene la fiducia verso i prestiti personali le cui richieste, secondo il Crif, a settembre sono salite del 9,5%.
Negativo il clima di fiducia. Sempre secondo Istat, cala notevolmente la fiducia sul clima economico, che passa da 137,2 a 131,7: diminuisce il clima corrente (da 112,5 a 111,5) e quello futuro (da 121,4 a 118,9). Per il quinto mese consecutivo, fa notare Istat, è in calo anche l’indice del clima di fiducia delle imprese, passato a 101,1 da 102,5.
Associazioni dei consumatori preoccupate. La preoccupazione delle associazioni dei consumatori è palpabile anche perché siamo alla vigilia delle feste natalizie, un periodo cruciale, in cui gli acquisti dovrebbero aumentare. Secondo il Codacons, le famiglie ridurranno i consumi, anche quelli del Natale: il rischio concreto, dunque, è l'aggravamento della crisi del commercio che attanaglia il Paese da tempo. Secondo l’Unione nazionale consumatori, “gli italiani bocciano la manovra del governo o, comunque, temono per l’innalzamento dello spread. O, ancora peggio, sono preoccupati per le divergenze con l'Ue e le possibili sanzioni connesse alla procedura d’infrazione”.
Federconsumatori chiama in causa il governo. Secondo Federconsumatori “è urgente che il governo avvii misure capaci di dare nuovo slancio alla crescita, varando un piano d'investimenti per lo sviluppo, la ricerca, la modernizzazione e la realizzazione delle infrastrutture. E' un passo fondamentale se si vuole invertire trend e aspettative negative tipiche del mercato del lavoro, garantendo la ripresa, indispensabile per il rilancio della domanda interna”.
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