Commercio in difficoltà: come stanno andando i saldi invernali

È quanto emerge dallo studio del centro studi Retail di Confimprese, che prevede uno scontrino medio di 191 euro per il 2021, in netto calo rispetto ai 280 euro medi sborsati l'anno precedente.

I primi giorni di sconti

Le prime due settimane di saldi invernali hanno visto una contrazione delle vendite all'interno dei punti vendita del 32,8% su base annua. Secondo i calcoli di Confimprese, sono già 15 i miliardi di euro persi per mancate vendite legate alle limitazioni imposte dalle Governo per contrastare il contagio da coronavirus.

Secondo il Termometro Innovation Team di Cerved per Confimprese, per rialzare il conto e stimolare i consumi, non sono stati sufficienti gli sforzi promozionali di marchi e punti vendita o il ricorso a prestiti personali: lo sconto medio si attesta infatti al 34%, con saldi che arrivano al 50% o addirittura al 70%.

I settori più colpiti

I settori che più risentono di questo crollo dei consumi sono il beauty (-45%) e l’abbigliamento (-42,8%). I magazzini si sono quindi riempiti di merce invenduta, con un ulteriore aggravio sui conti, appesantiti dai costi di gestione e dalla svalutazione.

Per il segretario generale di Federmoda-Confcommercio, Massimo Torti, ben nove negozi su dieci hanno visto una netta riduzione degli incassi, indipendentemente che si trovino in zona gialla (e siano quindi aperti) o arancione (chiusi per decreto).

Le cause della frenata, quindi non sono riconducibili alle sole limitazioni imposte dal governo: hanno un impatto il minor reddito disponibile degli italiani, la riduzione di occasioni sociali e lo smart working, che disincentiva il rinnovo del guardaroba.