Carrello della spesa: con la crisi meno zuccheri e più healthy food
21 set 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
L'inflazione cambia i consumi e le abitudini
Dopo le vacanze estive, già vissute da un’ampia fetta della popolazione italiana nel segno del risparmio, le famiglie italiane torneranno quest’autunno a stringere i cordoni della borsa e a tagliare il più possibile per cercare di sostenere le spese quotidiane.
A formulare questa preoccupante previsione è il Rapporto Coop 2023 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani che ha analizzato le dinamiche economiche e sociali del Paese.
In Italia aumentano le rinunce fuori casa…
Oramai esaurita la crescita dei consumi nel periodo post pandemia del 2021 e del 2022, l’economia italiana perde la spinta dei consumi che – a dispetto dell’inflazione e solo grazie al sostegno dei risparmi e dei prestiti messi a disposizione dal credito al consumo – hanno sostenuto il Pil nella prima parte dell’anno. Nei prossimi mesi le intenzioni di spesa dei nostri connazionali fanno segnare una brusca inversione di rotta: gli italiani che intendono ridurre i consumi al netto dell’inflazione sono il 36% contro solo l’11% che pensa di aumentarli.
In un contesto difficile si sono ridotte le compravendite immobiliari (-14,5% 2023 su 2022 e in prospettiva sul 2024 -4%), si riducono gli acquisti delle auto nuove, cadono gli acquisti dei beni tecnologici. In particolare, le vendite di smartphone nuovi si riducono in quantità del 10% negli ultimi 12 mesi (sono oltre 1,3 mln di telefoni venduti in meno). In uno sforzo di sopravvivenza – e forse di sostenibilità – l’usato o il ricondizionato sostituiscono il nuovo (sono 33 milioni gli italiani che nell’anno passato hanno venduto o acquistato beni usati). E, dopo aver riguadagnato nel primo semestre i livelli prepandemici, gli italiani si sono ancora concessi pranzi e cene con estrema oculatezza durante l’estate, ma, passeranno nuovamente l’autunno in casa (il 51% dichiara di ridurre il numero di occasioni conviviali fuori casa nei prossimi 12/18 mesi).
…e dentro casa a tavola
La necessità di rivedere il budget familiare sta imponendo nuove tendenze anche tavola. A fronte di un incremento dei consumi degli alimenti “plant-based” le cui vendite fanno registrare un +9% anno su anno, gli zuccheri perdono punti (i prodotti sugar free battono tutti i free from) e i segnali in prospettiva parlano chiaro: 15% la percentuale di coloro che nei prossimi 12/18 mesi farà uso di prodotti senza o con poco zucchero.
Nel piatto arriva anche il fitness: si conferma, infatti, la predilezione per le proteine e per l’healthy (alimentazione sportiva, frutta secca, bevande salutistiche crescono), oltre alla volontà di contribuire con la propria dieta al miglioramento delle sorti del pianeta. Già oggi, 5,1 milioni di italiani dichiarano di alimentarsi a spreco zero, 2,8 si definiscono “reducetariani” e 1,4 sono i cosiddetti climatariani (ovvero coloro che usano prodotti a basso impatto C02). A farne le spese è soprattutto la carne, il 39% del campione dichiara di essere disposto a ridurne il consumo.
“D’altronde – analizza il report – sulla tavola di un futuro nemmeno troppo lontano, della carne rimarrà solo il sapore: nella top 5 dei nuovi cibi che secondo gli italiani compariranno in tavola nei prossimi 10 anni figurano i prodotti a base vegetale con il sapore di carne (31%) e la carne sintetica prodotta in laboratorio (28%)”.
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