Bilancio di fine anno: la pandemia azzera i prestiti personali
15 dic 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Contrazione di quasi un quarto dei finanziamenti
Magro bilancio di fine anno per il settore dei prestiti personali. L’effetto delle misure attuate per arginare la diffusione del Covid-19 almeno in quest’ambito è stato infatti duplice: se da un lato c’è chi ha dovuto chiedere la sospensione del pagamento delle rate del finanziamento già in corso, dall’altra c’è chi, pur potendo farvi ricorso, ha preferito attingere ai risparmi personali o rinviare a tempi migliori gli acquisti di beni di importo elevato, tra cui l’arredamento, gli elettrodomestici, l’auto o la moto nuova.
Finanziamenti in picchiata
Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia, nei primi nove mesi del 2020 la pandemia di Covid-19 ha provocato un brusco arresto del credito al consumo. I timori legati al contagio, le restrizioni fisiche agli spostamenti, oltre che le incertezze sui tempi di ritorno alla “normalità” e sulla propria situazione finanziaria hanno reso di fatto le famiglie più prudenti: le erogazioni di prestiti ai privati da parte del sistema creditizio si sono ridotte di circa un quarto (24,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Prestiti auto trainati dalla nuova mobilità privata
Anche se nei primi nove mesi del 2020 le erogazioni complessive di credito al consumo hanno registrato una forte contrazione, nel terzo trimestre dell’anno si osservano segnali di recupero, con crescita a doppia cifra per alcune particolari tipologie di finanziamento.
Per la precisione quelli destinati all’acquisto di auto e moto, sono cresciuti del 16,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente grazie agli ordini già inviati nei mesi precedenti, alla spinta fornita dagli incentivi e dalla maggiore necessità di ricorrere a mezzi di trasporto privati. Nonostante la ripresa in corso nel terzo trimestre, le erogazioni complessive del settore nei primi nove mesi chiudono però in calo del 18,3%.
Dopo il lockdown più prestiti per la casa
I finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi (appartenenti a settori quali arredo, elettronica ed elettrodomestici, energie rinnovabili, ciclomotori ed altri beni e servizi finanziabili), nel terzo trimestre 2020 riescono a replicare i volumi di un anno prima, recuperando in parte il deciso calo della prima metà dell’anno. L’evoluzione complessiva dei primi nove mesi del 2020 si traduce in un calo del 15,2%.
Nel terzo trimestre sono aumentati a doppia cifra finanziamenti per mobili/arredamento (14,4%), grazie alle riaperture dei punti vendita nonché alla crescente esigenza di rendere la casa più confortevole.
Segnali di recupero nel terzo trimestre anche dai finanziamenti destinati agli acquisti di impianti “green” e di beni per l’efficientamento energetico della casa sull’onda della proroga delle agevolazioni fiscali varate dal Governo e di quelli finalizzati ad acquisti di ciclomotori. I finanziamenti per l’acquisto di elettrodomestici/elettronica restano in territorio negativo, con un calo del 10% nei nove mesi e del 1,9% nel terzo trimestre.
Prestiti personali in calo del 35,4%
I prestiti personali hanno chiuso i primi 9 mesi del 2020 registrando un calo del 35,4%, in linea con l’andamento del terzo trimestre del 2020 (che aveva visto un calo del 25%). Le erogazioni complessive rese disponibili attraverso carte opzione/rateali hanno invece perso meno terreno: la riduzione nei primi 9 mesi dell’anno si è fermata al 13,7%.
Il calo meno pronunciato rispetto al prestito personale è legato sostanzialmente al cambio di abitudini: le carte di pagamento hanno visto il loro uso intensificarsi a seguito della pandemia sia per motivi igienici, sia per il maggiore ricorso all’e-commerce.
Ritorno alla normalità nel 2022
Archiviato un 2020 da dimenticare, le erogazioni di credito al consumo dovrebbero riprendere l’anno successivo di pari passo con la ripresa dei consumi, in particolare di beni durevoli. Il rimbalzo del 2021 non sarà tuttavia scontato: l’entità è strettamente legata all’efficacia delle azioni di contrasto del virus, alla distribuzione dei vaccini e alle aspettative nei confronti dell’economia da parte dei consumatori.
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