Basilea4: le banche non apprezzano le nuove norme
8 set 2016 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Si discutono norme standard per la concessione del credito
Le grandi banche europee, americane e persino giapponesi, per una volta sono unite nel dichiarare guerra alle rispettive associazioni che le rappresentano. A spingerle a tanto è il malcontento nei confronti di un nuovo pacchetto di norme che ne va a disciplinare il funzionamento e che viene indicato con il nome di Basilea 4.
Per una volta le preoccupazioni delle banche sembrano trovare un punto in comune con quelle dei risparmiatori: in sintesi, qualora tali norme dovessero essere approvate così come sono state presentate inizialmente dalle banche centrali di ciascun Paese, il credito potrebbe diventare più costoso per chi lo richiede oppure non essere concesso affatto. Prestiti personali, prestiti casa, e in misura ancora maggiore i finanziamenti per le piccole e medie imprese potrebbero subire una brusca frenata.
Proprio per scongiurare tale evenienza, pochi giorni fa le maggiori banche hanno inviato una richiesta formale di interruzione di tale processo di riforma.alle autorità di supervisione e alle banche centrali di Europa, America e Asia. Nel dettaglio le autorità preposte alla vigilanza del settore stanno entrando nel merito del processo seguito dalle banche per concedere i finanziamenti imponendo loro criteri diversi e ancora più stringenti. Nel valutare il rischio del prestito che vanno a concedere a un determinato cliente, le banche in pratica dovrebbero seguire non più i parametri stabiliti internamente, bensì un modello standard. In questo modo verrebbe azzerato il ricorso ai modelli di valutazione interni più flessibili, ideati per tener conto delle caratteristiche dei singoli mercati.
La nuova regolamentazione potrebbe avere innumerevoli effetti a cascata per la maggior parte negativi: con le nuove regole di Basilea 4 l’erogazione di un prestito alle imprese costringerebbe le banche a fare accantonamenti talmente elevati da rendere quasi proibitiva la concessione del prestito. Più si prestano soldi, questo è il concetto, più ci si espone al rischio che tali prestiti non vengano rimborsati e più quindi ci si deve dotare di capitale per far fronte alle emergenze.
Ora però la parola, almeno per quanto riguarda l’Europa e quindi anche l’Italia, passa al Comitato di Basilea: a fine settembre dovrebbe tenersi una riunione a Francoforte con la Bce per mettere a punto gli ultimi dettagli delle nuove riforme che dovranno essere approvate nei mesi successivi per poi entrare in vigore a gennaio del prossimo anno.
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