Banca d'Italia: effetto Covid, italiani sempre più in difficoltà
5 giu 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Rilevanti le conseguenze sul reddito e sulla ricchezza delle famiglie
L'effetto coronavirus, a questo punto, si è dispiegato in tutta la sua ampiezza. Cambiano le abitudini nei consumi delle famiglie italiane, che quest'anno si rivelano in netto calo, ma si sono anche contratti reddito e ricchezza oltre alle compravendite immobiliari. È questo il quadro che emerge dalla relazione annuale della Banca d'Italia che ha effettuato l'analisi degli effetti del lockdown sulla prima parte del 2020. Ne viene fuori uno scenario che non conforta e che getta parecchie ombre sul prosieguo dell'anno, con pochi soldi in tasca e difficoltà a restituire mutui e prestiti personali.
Calano reddito e ricchezza: il 38% dei mutuatari in difficoltà. Gli effetti del Covid-19, sottolinea Bankitalia, si sono fatti sentire non solo sulla ricchezza complessiva, ma anche (forse soprattutto) sul reddito delle famiglie. A fine di aprile, infatti, rispetto a fine 2019, il valore delle attività finanziarie delle famiglie italiane è calato del 2,9%, pari a 130 miliardi di euro. Il rapporto ha evidenziato che a marzo i debiti bancari delle famiglie italiane si sono ridotti del 6,9% rispetto a febbraio 2020. Ad aprile 2020, sostiene sempre il report, il 38% dei mutuatari ha dichiarato di essere in difficoltà per pagare le rate a causa dell'emergenza Covid: la percentuale cresce al 52% tra i lavoratori autonomi e al 6% tra gli impiegati di commercio e ristorazione.
Il 34% degli italiani ha difficoltà a pagare i prestiti. Cresce anche la quota degli indebitati per finalità di consumo, ossia in pratica quanti hanno richiesto un prestito personale e hanno difficoltà a restituirlo per le conseguenze della pandemia. Il 34% di loro dichiara difficoltà nel pagamento delle rate. Il 38% degli italiani, invece, ha dichiarato di essere riuscito ad accumulare risparmi sufficienti almeno per i consumi essenziali come il cibo, il riscaldamento e l'igiene e per il pagamento delle rate dei prestiti personali, almeno ancora per tre mesi. La percentuale supera il 50% nel caso di lavoratori con contratto a termine o nel caso in cui il reddito familiare si sia più che dimezzato per l'emergenza covid.
Strumenti anti-crisi. Le famiglie indebitate che siano in difficoltà temporanea per il pagamento delle rate, fa presente il report di Bankitalia, possono ricorrere al Fondo di solidarietà per i mutui destinati all'acquisto della prima casa, il cosiddetto Fondo Gasparrini, la cui dotazione è stata ampliata dal governo. Una parte delle famiglie può anche ottenere la sospensione dei pagamenti oppure l’allungamento nella durata dei prestiti personali attraverso l’attivazione delle clausole che sono già previste dai contratti stessi. Iniziative a carattere privato che consentono di alleggerire l’onere dei debiti sono la moratoria per il credito ai consumatori che è stata promossa da Assofin oppure l’accordo raggiunto tra Abi e associazioni dei consumatori.
Bankitalia, a inizio maggio 400 mila domande di sospensione prestiti. Secondo Bankitalia, all’8 maggio 2020, sono pervenute alle banche più di 105 mila domande di sospensione delle rate del mutuo prima casa collegate al Fondo Gasparrini: il debito residuo, in totale, supera di poco 9 miliardi di euro, oltre 32 mila le domande accolte, poco più di 5.500 quelle rigettate. Le domande che riguardano la sospensione delle rate dei prestiti personali e finalizzati con scopo di consumo sono state circa 400 mila per un ammontare complessivo superiore a 6,5 miliardi di euro.
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