Antitrust: più inflazione e più pericoli per i diritti dei consumatori
29 giu 2023 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
L'inflazione ha eroso i risparmi delle famiglie
“Nel 2022 il Prodotto interno lordo dell’Italia ha recuperato pienamente i livelli pre- pandemici, ma gli squilibri tra domanda e offerta di materie prime – e, in particolare, di quelle energetiche – hanno contribuito ad alimentare una dinamica inflattiva progressivamente crescente, anche se gli interventi politica monetaria consentono di intravedere i primi segnali di normalizzazione”.
A tracciare il quadro della situazione, ancora molto difficile per molte famiglie italiane, è il presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli nel corso della relazione annuale con cui ha illustrato pochi giorni le attività svolte a tutela del consumatore.
Allarme disuguaglianze
L’authority, nel passare in rassegna gli interventi effettuati nei diversi settori, ha ricordato come i consumatori in un contesto di inflazione crescente siano ancora più bisognosi di protezione economica e giuridica.
“Le tensioni inflattive impongono, quindi, che l’attenzione della politica economica continui a essere rivolta anche alla figura del consumatore. Ed in questo contesto – analizza Rustichelli – la tutela del suo benessere assume una dimensione non solo individuale, e non solo economica, ma anche collettiva e sociale, soprattutto quando aumentano le disuguaglianze e si ampliano le fasce di povertà nella popolazione”.
L’impatto dell’inflazione su famiglie e imprese
Al netto del ricorso ai risparmi accantonati durante la pandemia e della liquidità già richiestaattraverso prestiti personali per l’acquisto di beni, tra cui auto, moto, elettrodomestici, l’inflazione avrebbe di fatto tagliato il potere d’acquisto delle famiglie in modo trasversale.
“Oltre la metà delle famiglie ha eroso i risparmi a causa dell’aumento dei prezzi”, tuttavia, “l’inflazione – ha sottolineato Rustichelli – grava di più sulle famiglie che hanno una minore capacità di spesa; come ripetono spesso gli economisti è la “tassa più odiosa”: colpisce i bisognosi più dei ricchi, riduce il valore dei risparmi e pesa particolarmente sui lavoratori a reddito fisso. Infatti, per il 20% delle famiglie meno abbienti, l’inflazione effettiva arriva a essere quasi il doppio di quella delle famiglie più ricche”.
Rustichelli ha sottolineato che l’inflazione pesa anche sul mondo delle imprese – soprattutto su quelle di piccole dimensioni – per le quali ha comportato generalmente una riduzione dei margini di profitto. Allo stesso tempo, però, le imprese attive in alcuni settori dell’economia non solo non hanno sofferto, ma “hanno addirittura beneficiato dell’attuale congiuntura macroeconomica, incrementando significativamente i livelli di profitto”.
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