A Pasqua rincari a sorpresa per gli italiani
18 apr 2019 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Costi in aumento del 3,4% per i prodotti alimentari
Con la chiusura delle scuole, è già scattato il conto alla rovescia per le festività di Pasqua così come la ricerca e l’acquisto dei prodotti alimentari tipici di questa ricorrenza. Se da un lato c’è chi si prepara a una fuga dalle città concedendosi una vacanza, anche ricorrendo a finanziamenti e prestiti personali su misura, dall’altro c’è chi invece resterà a casa, magari in cucina a preparare il pranzo in famiglia.
Con una mano quindi sul carrello e una al portafoglio, gli italiani si preparano ad acquistare uova di cioccolato, colombe, pastiere e dolci pasquali, e tutti quei peccati di gola riservati a questa occasione.
Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che ha monitorato i costi relativi a tali prodotti, potrebbe esserci però un’amara sorpresa: i prezzi hanno già registrato un aumento medio del 3,4%.
Gli aumenti, rispetto all’anno precedente, riguardano in particolare la colomba: il costo di quella farcita cresce del 14%, quella classica del 13%, mentre diminuisce il costo della colomba senza glutine dell’8%. Anche le uova di cioccolato, il prodotto preferito soprattutto dai più piccoli, risentono di un aumento medio del 2,7%: nel dettaglio aumentano dell’1% gli ovetti di cioccolato e l’uovo medio di marca; l’uovo piccolo aumenta del 2%, mentre l’uovo artigianale decorato del 7%.
Tra le carni risulta in diminuzione il prezzo dell’agnello per il 4%, mentre aumenta il costo dell’abbacchio del 12%. Facendo un calcolo che comprende la spesa per abbacchio, uovo di cioccolato medio di marca e una colomba farcita si arriva a spendere 51,8 euro per una base minima di partenza.
In parte a causa dei rincari, e in parte a causa dei mutati stili di vita in chiave più salutista, quest’anno però probabilmente si mangeranno meno colombe e, più in generale, meno dolci della tradizione, tra cui le uova di cioccolato. Ad affermarlo è la Fida-Confcommercio, la Federazione dei dettaglianti dell’alimentazione, che conta 60 mila esercizi, i cosiddetti negozi di vicinato e alcune sigle della grande distribuzione, secondo cui dovrebbe registrarsi un sensibile calo degli acquisti sia delle classiche uova con sorpresa, tra il 25% e il 30% in meno, sia delle colombe che dovrebbero subire un calo del 15%.
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