32 miliardi per riparare e mantenere l'auto
3 mag 2019 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Il parco auto italiano è vecchissimo
Il mondo dell'auto fa sempre più parlare di sé. Da una parte, infatti, cresce la domanda di prestiti personali e finalizzati per l'acquisto dell'auto (+9% di richieste nei primi nove mesi del 2018 secondo l'Osservatorio sul Credito al Dettaglio curato da Crif, Prometeia e Assofin), dall'altro lato, a queste spesa, si affianca quella della manutenzione, in aumento del 3,7% nel 2018. I dati sono quelli dell’Osservatorio Autopromotec secondo cui, sempre nel 2018, i guidatori di casa nostra hanno speso 32,1 miliardi di euro per la manutenzione e per la riparazione delle loro auto.
Tre fattori alla base dell'aumento da oltre 32 miliardi di euro. Secondo gli esperti, l’imponente cifra dei 32,1 miliardi di euro spesa dagli automobilisti italiani per mantenere l'auto trova il suo perchè in ulteriori tre fattori. Primo fattore: l’aumento dell'1,2% dei prezzi nei servizi di assistenza nel 2018, rincaro calcolato in base alla media ponderata tra indici Istat dei prezzi per manutenzione e riparazione, per l’approvvigionamento dei pezzi di ricambio e degli accessori e per l’acquisto degli pneumatici e dei lubrificanti. Secondo fattore spinge la spesa, è l’aumento del parco circolante di auto, cresciuto nel 2018 dell'1,3% rispetto al 2017. Infine, terzo fattore, è l’aumento dell'1,2% degli interventi in officina per le operazioni di manutenzione e riparazione.
Manutenzione e riparazione, quinto anno consecutivo di rincari. Secondo Autopromotec, l’effetto combinato di questi tre fattori di crescita ha come risultato il quinto anno consecutivo di rialzi nelle spese per la manutenzione e la riparazione dell'auto: dal +1,9% del 2014, siamo passati al +4,8 del 2015, al +3,9% del 2016, al +4,8% del 2017, fino al +3,7% del 2018. Tutti incrementi che, di fatto, sono serviti a ripagare l’attività delle 83 mila officine e più che si occupano di autoriparazione
In Italia il parco circolante è tra i più vecchi d'Europa. I dati di Autopromotec, in realtà, non devono soprendere. Perché? Perché bisogna mettere in conto, prima di tutto, la passione degli italiani per l'auto, spesso considerata bene primario, comunque irrinunciabile o strumento di distinzione. Poi, in secondo luogo, c’è la realtà che parla di un parco macchine in circolazione tra i più vecchi in Europa. Secondo Unrae, l'Unione nazionale dei rappresentanti di autoveicoli esteri, oggi in Italia, su un parco circolante di 37 milioni di vetture, l'età media va oltre gli undici anni. Mentre negli altri Paesi si scommette sull’elettrico, da noi circolano ancora le Euro 0 immatricolate prima del 1993, considerate obsolete e inquinanti al massimo grado. E non è tutto. Secondo le previsioni dell’Aci, ci vorranno almeno 14 anni per smaltire le auto che attualmente consideriamo inquinanti.
Forse arriva la “svolta” buona... La buona notizia è che, secondo l'Aci, il mercato italiano dell’auto si sta svecchiando, anche se lo fa al rallentatore. A marzo 2019, infatti, dopo 12 mesi consecutivi di crescita, ha subito una frenata il trend dei passaggi di proprietà di auto usate, in calo del 3% secondo l'Automobile club. In pratica, a marzo, ogni 100 auto nuove ne sono state vendute 150 usate. Potrebbe essere la svolta tanto attesa.
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