Il mio tasso è da usura? Ecco come capirlo
11 ott 2018 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Ogni tre mesi la Banca d’Italia effettua per conto del ministro dell’Economia e delle Finanze la rilevazione del Tegm, il Tasso effettivo globale medio. Questo tasso – che comprende commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e spese, escluse quelle per imposte e tasse – si riferisce agli interessi annuali praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari per operazioni della stessa natura. A cosa serve? È molto importante, in realtà, perché è il punto di riferimento per individuare il limite al di sopra del quale si può parlare di usura. Può essere interessante sapere che dal 2011 c’è un nuovo metodo di computo: in pratica, come spiega Bankitalia, la soglia oltre cui gli interessi sono ritenuti usurari viene calcolata aumentando il Tegm di un quarto e aggiungendo un margine di altri 4 punti percentuali. La differenza tra il limite e il tasso medio non può superare gli 8 punti percentuali. Il metodo in vigore in precedenza determinava il tasso soglia innalzando il Tegm del 50%.
Le tabelle con i Tegm per le varie categorie di prodotto – fra gli altri, crediti personali, prestiti contro cessione del quinto stipendio e della pensione, credito finalizzato, finanziamenti con utilizzo di carte di credito e mutui a tasso fisso e variabile – appaiono in Gazzetta Ufficiale e sui siti della Banca d’Italia e del ministero dell’Economia e delle Finanze. Il problema è che sono veramente in pochi quelli che riescono a capire, esclusivamente sulla base di tali informazioni, se il tasso applicato al finanziamento in corso è regolare oppure no. L’associazione dei consumatori Altroconsumo ha provato a sopperire mettendo a disposizione sul suo sito web un calcolatore che, a fronte del sospetto che il tasso applicato al prestito sia troppo alto, ci dice se per la legge si può considerare o no “usura”. Come funziona questo strumento di verifica? È piuttosto semplice. La prima schermata chiede di selezionare il tipo di finanziamento: se è un prestito, e se è personale o finalizzato. Proseguendo, la seconda schermata chiede di inserire i dettagli del finanziamento: il capitale, il numero complessivo delle rate, la loro periodicità, la data del contratto e l’ammontare del Tasso annuo nominale.
Poi abbiamo la terza schermata, che entra più nel dettaglio delle spese generiche: istruttoria, spese di gestione della pratica e di incasso della rata, compenso del mediatore e polizza vita. Compilata anche questa parte, arriva il responso. Ora, sono pochi anche quelli che conoscono a menadito tutte le informazioni richieste dal calcolatore di Altroconsumo. Ma non c’è problema: come spiega l’associazione, le indicazioni relative ai tassi e alle spese sono tutte riportate sul nostro contratto di finanziamento. Se viene fuori che il tasso è usuraio? Il debitore ha diritto a non pagare la quota interessi del finanziamento e a chiedere indietro quello che ha pagato per errore fino a quel momento. Inoltre, può presentare reclamo alla banca o alla finanziaria, che deve rispondere in maniera soddisfacente entro 30 giorni. Altrimenti, si può fare ricorso ai sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie e, in ultima istanza, all’autorità giudiziaria.
Offerte confrontate
Confronta i prestiti online e risparmia su finanziamenti personali e cessione del quinto.
Prestito personale
Finanzia i tuoi progetti
Cessione del quinto
Ottieni fino a 75.000€