Prestiti personali: viaggio tra le garanzie chieste dalle banche
30 gen 2012 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Prestiti personali: viaggio tra le garanzie che chiedono le banche
Sono sempre di più le garanzie che richiedono le banche al momento di stipulare un prestito personale. Se l'obiettivo è evitare il più possibile il rischio di morosità, l'effetto che ne consegue è che, stringendo le maglie, diventano più restrittivi i criteri di accesso al credito, variabili a seconda del tipo di cliente, delle norme imposte dai vari istituti e del periodo.
Per esempio, in questo momento può essere più complicato ottenere un prestito, per via della crisi di liquidità che ha colpito il sistema bancario. Premettendo che non esistono regole precise e che la banca decide discrezionalmente quale sia la garanzia da richiedere - in base al rischio dell'operazione e al profilo del richiedente - vediamo quali sono le garanzie principali richieste prima di concedere prestiti.
La prima garanzia richiesta, forse anche la più ovvia, è il possesso di una fonte di reddito certa e costante, in sostanza la busta paga o la pensione. Questo perché i prestiti personali si rivelano, per gli istituiti di credito, finanziamenti a tasso di rischio piuttosto alto vista l’assenza totale di garanzie reali come il diritto di pegno e le ipoteche sui beni del richiedente, garanzie che consentirebbero alla banca di rivalersi sul contraente se questi non paga.
Un'altra garanzia particolarmente richiesta (soprattutto a soggetti che abbiano un'anzianità lavorativa recente o se il prestito è di grossa entità) è la fideiussione. Attraverso questa garanzia l'istituto chiede che il richiedente sia affiancato da un garante il quale, firmando un apposito contratto, si addossa il debito qualora il titolare del debito non pagasse. La fideiussione può essere sostituita dalla firma di un coobbligato il quale condivide la responsabilità del finanziamento.
Terza forma di garanzia è quella basata sulla cambializzazione delle rate. Si tratta di una procedura attraverso la quale il cliente autorizza la banca, nel caso di mancato pagamento, a rivalersi sui beni mobili e sugli immobili oppure accetta che gli venga presa una parte dello stipendio se non riesce a onorare in altro modo la rata.
Un'altra garanzia che la banca può accettare è la stipula di una polizza di assicurazione che vada a protezione del credito. Questa forma di garanzia, in genere, si applica solo in determinati casi, come malattia, invalidità temporanea o permanente o ancora perdita del lavoro da parte del titolare del prestito. La garanzia assicurativa è però una scelta facoltativa dell'istituto di credito e, se concordata, porta all'aumento nel costo del finanziamento.
I lavoratori dipendenti e i pensionati possono ottenere un prestito tramite la cessione del quinto (dello stipendio o della pensione). I prestiti che hanno questa garanzia si possono ottenere con più facilità, visto che prevedono la restituzione di ogni rata attraverso una trattenuta diretta sulla busta paga o sulla pensione, eliminando di fatto il rischio d'insolvenza. In caso di cessione del quinto però il prestito richiede un'ulteriore garanzia, cioè la stipula obbligatoria di una polizza assicurativa che protegga dal rischio vita e dal rischio impiego.
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