Bonus acqua potabile: come e perché richiederlo entro il 28 febbraio
15 feb 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
L’importo massimo della spesa è di 1.000 euro
Vi sono delle agevolazioni fiscali che consentono di combinare risparmio per il contribuente e riduzione dell’impatto ambientale. Uno di questo è il Bonus acqua potabile, conosciuto anche con il nome bonus depuratore.
Si tratta di un'agevolazione che prevede un credito d'imposta del 50% per acquistare e installare sistemi di filtraggio per razionalizzare e migliorare la qualità dell’acqua dei rubinetti, incentivando così famiglie e imprese a ridurre il consumo di contenitori di plastica. La misura copre le spese effettuate dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023.
Per chi rinnova il bagno o la cucina, anche facendo ricorso ad un prestito personale per dilazionare la spesa nel tempo, il bonus rappresenta un contributo da non trascurare perché nel concreto dimezza la spesa necessaria.
Il contributo è gestito dall'Agenzia delle Entrate e sarà monitorato da Enea, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile. La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato l'agevolazione, inizialmente prevista solo per il biennio 2021-2022, anche per il 2023.
Dal primo al 28 febbraio 2023 è possibile comunicare all’Agenzia delle Entrate l’importo delle spese sostenute lo scorso anno per l'acquisto e l'installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare.
Documentazione necessaria e limiti di spesa
L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato a 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche e a 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
Le informazioni sugli interventi andranno trasmesse in via telematica all’Enea, con tempi e modalità che saranno indicate sul sito internet dell’Enea.
L’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.
In ogni caso, per le spese sostenute prima della pubblicazione del Provvedimento n. 153000 del 16 giugno 2021 - pdf sono fatti salvi i pagamenti in qualunque modo avvenuti ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.
Come richiedere il bonus
L’ammontare delle spese agevolabili va comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello di sostenimento del costo tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia.
Il bonus può essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.
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