Rapporto Coop: all’orizzonte un anno nel segno del risparmio
8 gen 2025 | 4 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Chiamati a definire con una parola l’anno appena iniziato, il 40% degli italiani sceglie il termine “preoccupazione”, il 25% opta per “insicurezza” e il 21% chiama in causa “inquietudine”. Chi invece vede ancora “il bicchiere mezzo pieno” predilige il termine “curiosità” (28%), “fiducia” (23%) e persino “ottimismo” (22%).
Come spesso accade, anche nell’indagine Coop-Nomisma, “Wish List 2025” realizzata nel mese di dicembre, su un campione rappresentativo della popolazione, emerge l’immagine di un Paese diviso a metà: come si legge nel rapporto, “coloro che esprimono aspettative in qualche modo positive per il nuovo anno raggiungono appena il 52% superando solo di misura coloro che invece guardano con tinte fosche ai prossimi 12 mesi”.
Parola d’ordine per il 2025: risparmiare
A pesare sulle percezioni sono sicuramente il contesto internazionale e le difficoltà economiche del sistema Paese. Preoccupano soprattutto le guerre e i conflitti (81%), le tensioni geopolitiche (76%) e i cambiamenti climatici (71%). Ad alimentare la positività viceversa continuano ad essere soprattutto gli affetti familiari (69%), la salute fisica (59%) e il benessere psichico (56%).
Per la prima volta dopo lungo tempo, gli italiani che ipotizzano nel 2025 una crescita dei consumi superano del 6% quelli che prevedono di diminuirli. Purtroppo, però, tra le categorie di consumo che raccolgono le maggiori intenzioni di acquisto si registrano soprattutto le spese obbligate; quanti pensano di spendere di più per le utenze superano del 26% quanti sperano di pagare meno. Il saldo è allo stesso modo positivo per le spese per la salute fisica (24%) e il consumo domestico di cibo (21%).
Si accorcia la lista delle spese superflue
Molti settori manifestano invece intenzioni di acquisto in prevalenza negative, soprattutto per ristorazione, viaggi e intrattenimento extradomestico. Certo le famiglie, o almeno alcune di loro, immaginano un rallentamento delle rinunce, per esempio il 10% in meno rispetto al 2024 immagina di non riuscire a pagare mutuo o affitto nei prossimi 12 mesi, l’8% in meno pensa di far ricorso ai risparmi e il 6% in meno di rinviare spese programmate. Ma rimangono in campo le strategie per risparmiare già sperimentate negli ultimi anni come il ricorso alle promozioni (lo farà l’88% del campione), la rinuncia al superfluo (77%) e la scelta della convenienza per il 75%.
Rinviati per un altro anno almeno per la grande maggioranza degli italiani gli acquisti di beni durevoli (casa, auto, elettrodomestici e tecnologia nonostante la possibilità di ricorrere a prestiti finalizzati per l’acquisto); in contrazione addirittura le intenzioni di acquisto anche dello smartphone battuto nelle intenzioni di spesa per l’acquisto di piccoli elettrodomestici: sembra essere nelle intenzioni del 32% del campione a fronte di un 24% ancora propenso all’acquisto del cellulare nuovo.
Italiani alla riscoperta della dimensione familiare
Incerti e preoccupati per quanto potrà accadere prossimi dodici mesi, gli italiani riscoprono il piacere di ritrovarsi in famiglia e puntano a valorizzare gli aspetti più intimi della vita personale.
La famiglia viene messa al centro dei desideri formulati per l’anno appena iniziato (stare di più con la famiglia è il progetto indicato dal 75% degli intervistati con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente) e la tranquillità e l’armonia gli obiettivi da raggiungere (per il 25%), senza però dimenticare il successo e la realizzazione di sé (scelti dal 16%). In vetta alle tendenze in crescita nel nuovo anno, troviamo oltre al classico andare di più a piedi, anche fare sport e attività fisica, realizzare escursioni nella natura e leggere più spesso libri e riviste.
Più verdure e meno carne nel piatto
In linea con il desiderio di passare più tempo in famiglia, gli italiani dichiarano di voler dedicare più tempo alla preparazione e al consumo dei pasti in casa.
Il 71% intende preparare piatti dalle preparazioni lunghe a discapito dell’acquisto di piatti pronti. Il cibo dovrà essere salutare (66%), semplice (53%) e tradizionale (51%). Nella crescita delle intenzioni di consumo alimentare prevalgono infatti le diete più salutari con un maggior contenuto di verdure (31%), frutta (28%) e pesce (23%), mentre appaiono in calo soprattutto salumi (33%), dolci (29%), carni rosse (29%) e bevande alcoliche (24%). Avanguardia di queste tendenze i giovani (18-25enni) che dichiarano di voler acquistare nel 2025 cibo di origine vegetale nell’85% dei casi contro il 70% degli over 26 (26-70enni). Sulla tavola domestica pesano tuttavia più che mai le differenze sociali ed economiche: le famiglie con redditi più contenuti si vedono costrette a immaginare qualche sacrificio sulla spesa di verdura, frutta e pesce. Nelle strategie di risparmio inoltre si rafforza l’intenzione di utilizzare di più i discount (lo farà di più il 24%).
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