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Consumi: finanziamenti in rimonta nei primi nove mesi dell’anno

18 dic 2024 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.

Riunione Bce c Puttachat lr

Dopo gli ultimi due anni caratterizzati da una crescita sostenuta dei prezzi, che hanno ridotto il potere d’acquisto, gli italiani tornano a programmare gli acquisti utilizzando quando serve anche il credito al consumo.

Nei primi 9 mesi del 2024 le erogazioni di finanziamenti sono in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per effetto di una maggiore fiducia delle famiglie nei confronti del contesto economico, sostenuta dai tagli ai tassi di interesse da parte della Bce.

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Crescita a doppia cifra per i prestiti personali

Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio sul credito al dettaglio - AssofinCrifPrometeia le erogazioni complessive di credito al consumo chiudono i primi 9 mesi del 2024 in crescita (+7,2%) rispetto allo stesso periodo del 2023, con una progressiva accelerazione nel corso dell’anno.

A trainare la crescita sono stati in particolare i prestiti personali (+11,2%), che consolidano il percorso di recupero iniziato a fine 2023.  A fornire un contributo importante sono stati i prestiti auto e i prestiti moto, ossia i finanziamenti finalizzati all’acquisto di autoveicoli e motocicli erogati ai privati presso i concessionari (7,8%), in linea con l’evoluzione del mercato delle auto.

I finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi (appartenenti a settori quali arredo, elettronica ed elettrodomestici, beni per l’efficientamento energetico dell’abitazione, ciclomotori e altri beni e servizi finanziabili), nonostante alcune difficoltà del settore elettronica/elettrodomestici, sono riusciti a replicare i volumi dell’anno precedente, anche grazie al contributo dei finanziamenti cosiddetti “small ticket”, ossia di piccolo importo.

Famiglie prudenti e qualità del credito in miglioramento

Nel II e III trimestre del 2024 è aumentata, ma solo in modo molto contenuto, la rischiosità del credito al consumo, mentre è rimasta stabile quella relativa ai mutui. Tale tendenza rivela come di fatto lo strumento venga utilizzato ancora in maniera prudente da parte degli italiani.

Come sottolinea infatti l’Osservatorio, il biennio 2022-23 aveva messo sotto pressione i bilanci delle famiglie, in particolare per effetto della perdita di potere d’acquisto e dell’innalzamento repentino dei tassi di interesse. Nel 2024, con un’inflazione ormai tornata a valori più sostenibili, le famiglie hanno avuto maggiori possibilità a livello finanziario. La qualità del credito è infatti ancora del tutto sotto controllo, nonostante la leggera crescita del tasso di default (1,4% a settembre), ossia dell’indicatore che quantifica la probabilità che un debitore non adempia ai pagamenti. Nello specifico, per quanto riguarda il credito al consumo, nei primi nove mesi dell’anno si registra un aumento moderato degli indicatori di rischiosità. L’incremento è stato trainato dai prestiti personali, mentre resta stabile la qualità del credito dei finanziamenti per l’acquisto auto.

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