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Per i consumatori sarà un’estate rovente, ma non solo in spiaggia…

5 mag 2022 | 4 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.

per i consumatori sara unestate rovente ma non solo in spiaggia

Ecco le stime di Federconsumatori e Codacons

Attesa dagli italiani, dagli albergatori, e da tutti coloro che in Italia si occupano di servizi turistici, l’estate 2022, al di là delle previsioni meteo, si conferma già fin d’ora rovente. Secondo le stime delle associazioni dei consumatori i rincari investiranno chi sceglierà il mare, chi si sposterà in aereo o in auto e persino chi resterà a casa (e andrà a mangiare un gelato).

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Se da un lato c’è chi pur di non rinunciare alle sospirate vacanze estive farà ricorso a un prestito personale o ad altre formule pur di risparmiare, tra cui le consuete prenotazioni last minute, c’è chi invece taglierà sia i giorni di prenotazione, sia i servizi o i pasti fuori casa.

Tariffe in aumento per sdraio e ombrelloni

Con gli ultimi giorni di festa nazionali è partita anche in molti luoghi la stagione balneare e i primi ritocchi dei listini per accedere agli stabilimenti. Secondo le stime di Federconsumatori l’ombrellone costerà di più: l’abbonamento giornaliero (un ombrellone, una sdraio e un lettino) potrebbe registrare rincari di circa il 13%, mentre gli abbonamenti mensili e stagionali sono un po’ meno cari rispetto al 2021. In linea generale per andare in vacanza quest’anno bisognerà mettere in conto il 15% in più.

Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori la ristrettezza dei bilanci familiari spingerà i cittadini ad optare per fruizioni più brevi e meno onerose di tali servizi: sempre meno sceglieranno abbonamenti mensili o stagionali (i cui prezzi infatti scendono rispettivamente del -2% e del -5%)».

L’associazione mette a confronto i prezzi medi su base nazionale negli stabilimenti balneari nel 2022 rispetto al 2021. Per l’ombrellone servono 11 euro al giorno rispetto ai 10,60 dello scorso anno (+4%). Per la sdraio servono 6 euro contro i 5,50 del 2021, più 9%. I prezzi del lettino sono stabili a 14 euro.

L’abbonamento mensile (1 ombrellone 1 lettino 1 sdraio) costa quest’anno il 2% in meno con una media di 785 euro (era 800 nel 2021). Rincara invece l’abbonamento giornaliero che costa in media 28,80 euro con un aumento del 13% (era 25,50 euro lo scorso anno). L’abbonamento stagionale costa il 5% in meno e ha un prezzo medio di 1.650 euro (contro i 1.745 euro del 2021).

Tutti i rincari per chi parte…

Il Codacons, sulla base degli ultimi dati Istat sull’inflazione, registra rincari anche a due cifre per beni e servizi legati alla bella stagione, al turismo e alle vacanze. In sintesi, andare in vacanza potrebbe costare quest’anno il 15% in più.

Entrando nel dettaglio, a registrare un’impennata sono i costi legati al trasporto: le tariffe vedono un incremento del 79,8% per i voli internazionali, del 15,2 per i voli nazionali e del 19,3% per i traghetti. Spostarsi in auto costerà il 23,1% in più in caso di auto a gasolio, il 13% in più per la benzina, mentre pedaggi e parchimetri sono saliti del +0,7%.

Mangiare al ristorante, secondo l’associazione, costerà il 4,2% in più e visitare un museo il 7,2%, mentre per soggiornare in un albergo già oggi si spende in media il 2,4% in più.

Tirando le somme, per il Codacons una vacanza di dieci giorni “costerà quest’anno in media il +15%, considerando le spese per spostamenti, pernottamenti, cibi e servizi, passando da una media di 996 euro a persona del 2021 ai 1.145 euro del 2022, con un incremento che sfiora quota +150 euro procapite”.

… e per chi resta

Ma anche chi sceglie di non partire affatto dovrà far fronte ai rincari: costa già di più persino il carrello della spesa tipicamente “estivo”, quello fatto di gelati, acqua, birra e succhi, frutta e verdura fresca.

“I listini al dettaglio dei prodotti tipici della primavera e dell’estate segnano fortissimi rincari. I gelati costano oggi il 9,5% in più, l’acqua minerale il +6,1%, i succhi di frutta +8,9%, la birra +3,5%  – prosegue il Codacons – Il pesce fresco costa il 7,7% in più col record dei frutti di mare (+10,2%), mentre la frutta fresca è rincarata del 7,8%, del 12% la verdura fresca”.

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