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Le banche soffrono di prestiti non pagati

13 feb 2015 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.

le banche soffrono di prestiti non pagati

I prestiti non restituiti fanno tremare anche gli istituti di credito

Il tema dei prestiti personali non fa soffrire soltanto le famiglie italiane ma pure le banche, che patiscono il problema di quelli non rimborsati. Secondo il rapporto del Centro studi di Unimpresa, basato sui dati della Banca d’Italia aggiornati al giugno 2014, le famiglie (e anche le imprese) italiane, ormai è chiaro, non riescono più a restituire i capitali richiesti, acquisiti dopo prestiti elargiti dagli istituti di credito. Il ritardo nella restituzione ha portato progressivamente a maturare crediti per prestiti concessi che vanno addirittura oltre i 500 mila euro. Ritardi e mancati pagamenti sono ovviamente frutto della crescente difficoltà a rispettare le scadenze concordate.

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Famiglie in sofferenza.In dettaglio, si nota che 52,2 miliardi di euro complessivi, pari al 32,2% delle sofferenze, si riferiscono ai finanziamenti che vanno da 250 fino a 500 mila euro concessi a 1.162.873 di clienti (il 95,7% del totale) che attualmente si trovano in difficoltà. Moltissimi di questi, cioè quasi il 75%, ha intascato prestiti per cifre che vanno da 250 a 75 mila euro: proprio queste sono le cifre che riguardano più da vicino i nuclei famigliari del nostro Paese, in genere acquisite per pagare altri debiti o affrontare il quotidiano. L'8,4% delle sofferenze, pari a 13,7 miliardi di euro, sarebbero invece quelle legate a prestiti dai 500.000 euro fino a 1 milione.

Scelte sbagliate.Al di là delle cifre, che pure forniscono la chiara percezione dell'entità del fenomeno, sembra che le cause di questa sofferenza siano da rintracciare nelle scelte messe in atto dalle banche negli anni precedenti la crisi. Secondo Paolo Longobardi, presidente di Unimpresa, “adesso emergono gli errori delle banche che, per anni, hanno prestato soldi usando criteri evidentemente sballati”. Nonostante il fatto che ultimamente sia calato leggermente il ritmo di crescita della montagna di prestiti non ripagati, il problema, sostiene Longobardi, “è gravissimo, visto che soltanto in apparenza pesa esclusivamente sui bilanci del settore bancario”. A rimetterci, secondo gli esperti, saranno tutti, in primis le famiglie italiane che vedranno rifiutare sempre più spesso le richieste di prestiti avanzate presso gli istituti di credito.

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