La Polizia postale lancia l'allarme truffe online
21 dic 2018 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Allarme della polizia postale
Il mondo della rete si va popolando sempre di più. Peccato che si moltiplichi anche la parte di coloro che, senza scrupoli, cercano di compiere truffe a destra e a manca. L'allarme riguarda anche il mondo dei prestiti personali, campo ghiotto per migliaia di truffatori. I modiper identificare i truffatori (e per difendersi da loro), però non mancano e spesso basta semplicemente usare il buonsenso.
Phishing, una rete per abboccare. La rete può essere un canale atraverso cui le frodi trovano terreno in cui attecchire. Secondo i dati diffusi dai Carabinieri, l'anno scorso, in soli sei mesi, l'Italia ha registrato quasi 12 mila truffe: in una provincia relativamente grande come quella di Padova, in nove mesi del 2017, sono stati denunciate 1.539 truffe che, quest'anno, sono salite a oltre 1.800, il 14,2% in più. Secondo l’ultimo report di Kaspersky Lab, uno dei giganti della security online, nel mondo, da inizio da inizio 2018, sono stati rilevati quasi 138 milioni di tentativi di accesso a siti web con la tecnica del phishing, la nuova “stangata” 4.0. Come nel film con Paul Newman e Robert Redford, il phishing è un sito di realtà fittizia, creato apposta per rubare informazioni sensibili come nome utente e password, numero di conto corrente e altri dati personali. Nella classifica, non certo onorevole, dei paesi più colpiti dal phishing, l'Italia è quarta, dopo Germania, Regno Unito e Russia.
La Polizia postale lancia l'allarme su Facebook. Una piaga, quella delle frodi online, che ha fatto saltare la mosca al naso della Polizia Postale che, in occasione del Natale, ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook Commissariato di PS On Line - Italia. Nel post, l'autorità segnala uno dei modi più subdoli per fregare la gente, facendo leva sulla necessità di procurarsi in fretta denaro liquido. In rete si diffondono annunci di prestiti personali che servono ad allettare la platea di quanti sono in difficoltà nell'accesso al credito, perché sprovvisti delle garanzie sufficienti o, peggio, perché protestati oppure segnalati come cattivi pagatori nelle banche dati.
D'Agata, Sportello dei diritti: “Meglio le banche che i truffatori della rete". "Dietro tante proposte evidentemente trtoppo vantaggiose e fuori mercato si nascondono soggetti senza scrupoli che sono pronti ad approfittare dei bisogni delle persone. La Polizia postale ha fatto bene a ricordare che dobbiamo stare attenti agli annunci di prestito personale che vengono proposti dalla rete. Rivolgiamoci a canali ufficiali come banche e intermediari finanziari, riconosciuti e sicuri”, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti -
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