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Banche, cresce il ricorso ai prestiti Bce

28 mar 2013 | 2 min di lettura | Pubblicato da Eleonora D.

banche cresce il ricorso ai prestiti bce

Non solo il Sud Europa dipende dalla Bce

Gli istituti di credito bussano sempre più spesso alla porta della Banca centrale europea per chiedere prestiti e nel 2012 il totale del passivo legato ai finanziamenti provenienti dalla Bce è aumentato notevolmente. Una situazione che riguarda soprattutto le banche dei Paesi con maggiori difficoltà economiche, colpiti dalla crisi del debito sovrano: è qui infatti che è diventato più complicato  l’accesso al mercato interbancario e ai capitali, alimentando la necessità di ricorrere a questi prestiti. Lo conferma l’Esrb, il Comitato europeo per i rischi sistemici, che ha analizzato la situazione delle principali banche dei Paesi membri.

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Un’indagine a campione che per l’Italia ha visto il coinvolgimento di Unicredit, Intesa San Paolo e Monte dei Paschi di Siena (che risulta la banca più dipendente dai prestiti europei). I dati a settembre 2012 rilevano come l’8% del passivo di queste banche è rappresentato dai prestiti della Bce, più del doppio rispetto alla media degli ultimi tre anni che si aggirava intorno al 3 per cento. E la situazione non è andata migliorando dall’inizio dell’anno, visto che, secondo la Banca d’Italia, i finanziamenti della Bce alle nostre banche erano saliti dai 271,7 miliardi di dicembre 2012 ai 273,8 miliardi dello scorso gennaio.


In altre aree la situazione è ancora più grave: le banche in Spagna sono passate da una media del 5% al 14%, in Grecia dal 24% al 35%, a Cipro dal 6% al 12%. Ma non è solo il sud Europa a dipendere dai prestiti della Bce, visto che anche le banche francesi hanno aumentato la passività dal 2 al 4%. In controtendenza la Germania, dove le banche possono contare sulla fiducia dei mercati finanziari e abbassare il funding: nell’ultimo anno gli istituti tedeschi hanno ridotto il peso dei finanziamenti della Banca centrale che incide solo del 2% sul loro passivo.

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