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Ad aprile carico dei presiti bancari

21 mag 2013 | 2 min di lettura | Pubblicato da Giovanna V.

ad aprile carico dei presiti bancari

Diminuiscono i prestiti ad aziende e famiglie

L’Associazione Bancaria Italiana ha pubblicato il proprio bollettino mensile che evidenzia come nel mese appena concluso ci sia stato un calo dei prestiti bancari, si sottolinea infatti come il totale del credito ai nostri connazionali sia pari a poco più di 1907 miliardi di euro, che rappresentano una contrazione, su base di dodici mesi, del 2,1 per cento, mentre nel mese precedente era stata del 1,9 per cento.

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Sempre il report dell’Abi comunica che è stata minimante negativa anche la variazione annuale del credito al settore privato che in un anno presentano una contrazione del 2,3 per cento; i finanziamenti concessi a nuclei familiari https://www.prestiti.it/news/solo-il-19-del-credito-alle-famiglieo a società non finanziarie, alla fine del mese scorso, risultano pari a 1458 miliardi, che rappresentano una diminuzione di oltre il tre per cento, 3,1% per la precisione su base annua, mentre nell’area dell’euro il dato è stato del meno 1,8 per cento. Mentre si evince, sempre dal bollettino mensile, come la dinamica del credito finalizzato all’acquisto di immobili sia diminuita rispetto all’anno prima dello 0,8 per cento e sostanzialmente identica a quella invece del mese precedente.

Per quel che concerne un’analisi dettagliata di come i finanziamenti alle aziende siano suddivisi fra i diversi comparti delle imprese, il report dell’Associazione Bancaria Italiana mostra che il credito dato ad aziende del comparto manifatturiero, dell’estrazione dei minerali e dei servizi  sia superiore alla metà di quello concesso a tutte le realtà aziendali: è ben il 54,3 per cento, ed i finanziamenti concessi alle realtà manifatturiere equivalgono da soli al 23 per cento. Le attività commerciali, quelle ricettive e di ristorazione hanno avuto poco più del diciannove per cento dei finanziamenti erogati alle imprese, il 17,5% è andato ad imprese del comparto costruzioni mentre solo il 4,6 per cento all’agricoltura.

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