Usa: sono i prestiti auto che fanno preoccupare

Si teme la bolla generata da una manica eccessivamente larga per rilanciare i consumi

È il mercato dell’auto americano ad essere finito in questo momento sotto la lente di ingrandimento. Si tratta infatti di un settore che sta facendo sudare freddo gli analisti, preoccupati dal fatto che possa verificarsi una nuova crisi come quella del 2007 con lo scoppio della bolla dei mutui subprime che, ancora oggi, attanaglia in maniera pesante l’intera economia della zona.

Negli ultimi tempi, a seguito anche dei primi segnali di ripresa economica del territorio, sembra essersi consolidata la tendenza comune da parte degli americani di acquistare beni, ed in particolar modo auto, attraverso finanziamenti. Una situazione decisamente allarmante se si pensa che, con questo meccanismo, gli istituti bancari concederanno somme di denaro anche a clienti “non affidabili”.

Un trend che sembra essere ben riconoscibile specialmente nel settore delle auto usate dove, come ha denunciato anche il New York Times, le concessionarie vendono mezzi anche ai clienti il cui merito creditizio sembra inesistente.

Una facilità di accesso al credito decisamente pericolosa ma resa possibile dalla grande liquidità che la Federal Reserve (la banca centrale degli Stati Uniti d’America) ha immesso con l’obiettivo di incrementare i consumi che sembravano essere immobili. Ma come si sa ogni cosa ha il rovescio della medaglia: un’iniziativa che, di per sè, sembrava essere lodevole, in realtà rischia di trasformarsi in qualcosa di profondamente sconveniente per l’economia dati i criteri troppo larghi nella concessione di prestiti. Basti pensare che, solo negli ultimi 15 mesi, le somme prese in prestito dai cittadini americani hanno continuato a progredire senza sosta, con un tasso di insolvenza che ha raggiunto il +16% rispetto a quello registrato nel 2013.