Università: in arrivo i nuovi prestiti d'onore?
23 ago 2018 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
In arrivo 100 milioni di euro
Così come già avviene in molti paesi europei, anche in Italia potrebbero prendere piede i prestiti d’onore, una tipologia particolare di finanziamento finalizzata al pagamento degli studi universitari che prevede il rimborso solo una volta laureati e occupati.
Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ha al vaglio un dossier che era rimasto in stand by con il Governo precedente e che prevede l’idea di utilizzare i fondi, in gran parte provenienti dalla Comunità europea, del Programma Operativo Nazionale 2014-2020 per finanziare i prestiti d’onore agevolati a oltre 10mila matricole. Per ora il dossier è in fase di valutazione. L’unico elemento certo, di cui il ministero potrà tener conto, è l’esito di un questionario online lanciato nel mese di luglio a cui hanno risposto oltre 10mila studenti universitari.
Dal questionario è emerso come la domanda per uno strumento che aiuti a sostenere le spese di frequenza e iscrizione all’università, a condizioni agevolate e senza garanzie patrimoniali, potrebbe interessare circa il 70% del campione. A questo dato va a sommarsi quello raccolto dall’Autorità di gestione del Pon e condiviso con la Direzione generale Ricerca del Miur e con la Conferenza dei rettori. Dei 169 milioni di prestiti privati erogati a diverso titolo nel 2017 per motivi di studio ammontano a circa 20 milioni quelli utilizzati dalle famiglie residenti nelle regioni del sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Qualora venisse approvata la misura a sostegno delle matricole universitarie, il ministero conta di investire su un arco di circa cinque anni all’incirca 100 milioni di euro, grazie al sostegno della Banca europea degli investimenti (Bei). Il 75% delle risorse sarebbe destinato al sud del Paese, mentre il restante 25% nelle aree del Centro-Nord. Il dossier immagina di poter finanziare circa 2.000/2.500 studenti all’anno (7-8mila euro annui per cinque anni). Il tutto però con il limite di utilizzarli per iscriversi a un corso magistrale o a ciclo unico e non per una triennale.
Il prestito, a tasso agevolato e senza garanzie, dovrebbe poi essere restituito a partire da un paio d’anni dopo la laurea, in un arco temporale di una decina d’anni.
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