Turismo: carovita e caos passaporti riducono i viaggi
18 apr 2024 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
L’inflazione riduce il potere d’acquisto degli italiani
Dopo la pandemia, c’è stata un’impennata degli spostamenti su scala globale. Oggi però, a distanza di diverso tempo dalla fine dell’emergenza, è possibile comprendere come è cambiato il turismo e quali sono le tendenze che stanno investendo il settore.
In Italia il caro vita sta frenando il desiderio degli italiani di viaggiare e scoprire nuove mete, come attesta un’inchiesta realizzata dall’associazione Altroconsumo su un campione di oltre 1.800 viaggiatori nel periodo di ottobre-novembre 2023.
Prezzi elevati e scenari di guerra spingono a restare a casa
Gli italiani sono tornati a viaggiare, ma con una frequenza e per un numero di giorni inferiori rispetto al periodo precedente la pandemia. Il budget dedicato ai viaggi, nonostante il ricorso a prestiti personali e a finanziamenti su misura, ha subito un taglio per effetto dell’incidenza delle bollette e dei rincari della spesa alimentare. L’inflazione ha ridotto il potere d’acquisto degli stipendi mentre i servizi turistici, dal pernottamento ai trasporti, è nettamente aumentato.
Se si guarda ai dati della ricerca, ben un terzo circa degli intervistati ha dichiarato di viaggiare meno rispetto a prima della pandemia: nel dettaglio, il 34% degli italiani viaggia meno a causa del carovita, il 60% indica come problemi la mancanza di soldi e l’aumento dei prezzi, il 25% la mancanza di tempo e il 17% viaggia meno per la paura di fattori come malattie e terrorismo.
Tra le voci di costo che hanno subito il rincaro maggiore ci sono i viaggi aerei che costano il 40% in più rispetto all’estate del 2022. Stesso discorso per i treni che hanno aumentato le tariffe del 13%. Anche la situazione di instabilità mondiale crea preoccupazione: il 17% degli intervistati viaggia meno per la paura del terrorismo e delle malattie.
Il caos passaporti frena i viaggi all’estero
La voglia di visitare posti nuovi si trova però spesso a fare i conti non solo con budget più ridotti, ma anche con problemi di tipo burocratico come i tempi di attesa biblici per fare o rinnovare il passaporto. Queste attese nel concreto stanno spingendo a rinunciare ad alcune mete, fuori dall’Unione europea dove basta la carta di identità.
Le inchieste condotte da Altroconsumo in decine di città hanno rivelato che ci vogliono anche 10 mesi per l’appuntamento in questura e in molte città (6 su 17) non è possibile nemmeno prenotare l’appuntamento sulla piattaforma online della Polizia di Stato.
Le mete più gettonate dagli italiani
Chi decide di partire, anche senza passaporto, ha però le idee ben chiare su come muoversi in termini di mete. Lisbona e Berlino sono le più apprezzate tra le città visitate dagli intervistati, la prima soprattutto per l’accoglienza e la cordialità degli abitanti, la seconda per l’offerta culturale e i monumenti. I viaggiatori apprezzano anche Barcellona, Madrid e Budapest. La prima città italiana è Firenze all’ottavo posto, seguita da Roma che insieme a Parigi è al decimo posto, Napoli e Venezia al dodicesimo con Istanbul, Milano a seguire.
Altroconsumo ha chiesto agli intervistati il livello di soddisfazione su diversi aspetti delle città e dei Paesi visitati: il patrimonio culturale, la sensazione di sicurezza, la qualità dei ristoranti, lo shopping e il livello dei prezzi. Sul podio per l’offerta culturale ci sono Roma, Parigi e Venezia, mentre le città giudicate più costose dagli intervistati sono Copenaghen, Londra e Parigi.
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