Strani modi indiani di fare credito
10 giu 2016 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Un mendicante così ricco da poter cncedere credito ai negozianti
Esistono argomenti sui quali sembra impossibile non tanto fare ironia o allentare la tensione. Uno di questi è il tema dei prestiti personali, sempre in bilico tra aumento e calo di richieste, fra aumento (poco) e calo (tanto) di erogazioni. Una volta tanto sfatiamo il tabù e lo facciamo con una storia che arriva dall'India. La storia è quella di Pappu Kumar, 32 anni, mendicante, piazzato ogni giorno al solito angolo di strada della città di Patna, stato del Bihar. La notizia, eclatante, è che Pappu Kumar, anche se chiede la carità, è ricco, possiede un patrimonio ben maggiore di quello di molti suoi connazionali. E usa parte dei soldi per fare prestiti personali ai negozianti della zona.
La storia di Pappu. La vicenda di Pappu Kumar è drammatica. Da giovane era quasi un privilegiato, visto che ha potuto frequentare, con ottimi voti, le scuole superiori, con la prospettiva di andare all'università (lui sognava di frequentare ingegneria) e trovare in seguito un lavoro ben remunerato. La sorte però gli si è accanita contro e un incidente stradale ha scombussolato tutte le sue carte. Rimasto parzialmente paralizzato, è stato scacciato dalla famiglia che ormai lo riteneva soltanto un peso.
Mendicante per forza. A quel punto, per sopravvivere, non restava altro che mendicare, e così Kumar ha occupato per vari anni uno spazio nella stazione della sua città. La sorte, però, si è accanita nuovamente contro di lui. Le autorità indiane, infatti, cercando di migliorare il decoro della città, hanno più volte intimato ai mendicanti, Kumar compreso, di andarsene. Lui, Pappu, si è sempre rifiutato finché, lo scorso anno, è stato arrestato con l'accusa di avere disobbedito alle ordinanze cittadine.
Un povero ricco. A quel punto, il colpo di scena. Fatti i debiti rilievi, recuperando i dati, la polizia scopre che il mendicante Pappu aveva intestati quattro conti correnti su cui erano stati versati 7.500 dollari e, soprattutto, che il pover'uomo tanto povero non era, visto che aveva proprietà intestate per 185.000 dollari. Una ricchezza enorme rispetto a quella dei suoi concittadini - il reddito medio pro capite in India è circa 1.500 dollari e i patrimoni medi viaggiano sotto i 4.000 dollari - e rispetto a quella di coloro che gli facevano la carità.
Prestiti ai commercianti. E non è finita. Dalle indagini, infatti, è risultato che Pappu Kumar, il mendicante, col suo patrimonio ha elargito prestiti ai negozianti della zona. Niente di illegale, sia chiaro, nessuna accusa di usura o roba del genere. Semplici prestiti personali ai commercianti della zona che lui occupa ogni giorno. Una sorta di do ut des: loro, i commercianti, conoscono la sua reale ricchezza e si rivolgono a lui per farsi aiutare, lui si sente più parte della comunità e occupa con meno tensione il suo posto. In tanti, conosciuta la sua storia, si sono fatti avanti chiedendogli perché non usasse il suo patrimonio per curarsi. E lui, serafico, risponde sempre alla stessa maniera: “Se mi curo, poi come faccio a chiedere l'elemosina? Chi mi darebbe più i soldi, se fossi sano?”
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