Soldi: troppi o troppo pochi, per gli italiani sono sempre un problema
2 feb 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Rimane scarso il livello di cultura finanziaria
L’inflazione, facendo lievitare i prezzi sia dei beni, sia dei servizi, sta mettendo a dura prova il budget familiare degli italiani. Il risultato è quello di rendere ancora più difficile la gestione del rapporto con il denaro: un tasto dolente nel nostro Paese, come mette in evidenza una ricerca dal titolo Rapporto 2022 sulle scelte di investimento realizzato dalla Consob.
Ben l’80% degli italiani ritiene complessa la gestione delle finanze personali e se da un lato il caro vita ha reso più difficile far quadrare i conti, dall’altro il livello di cultura finanziaria scoraggia chi invece vorrebbe occuparsene in maniera più approfondita.
Italiani bocciati sui concetti chiave della finanza
Sebbene in lieve crescita, secondo l’indagine della Consob, le conoscenze finanziarie non sono ancora tuttavia abbastanza diffuse per quanto riguarda sia i concetti di base (ad esempio, la nozione di diversificazione degli investimenti è compresa solo dal 50% degli intervistati), sia quelli più avanzati, come ad esempio le caratteristiche degli strumenti finanziari (la quota di risposte corrette a domande su conto corrente, azioni, obbligazioni e fondi comuni di investimento rimane al di sotto del 60%).
È buio “quasi” totale se si guarda alla conoscenza del concetto di rischio finanziario: la percentuale di intervistati che ha familiarità con le nozioni di rischio di credito, di mercato e di liquidità oscilla tra il 20% e il 49%.
Nonostante ormai se ne parli ovunque, resta scarsa persino la conoscenza del concetto stesso di inflazione: sembra comprenderne gli effetti solo il 65% del campione anche se emergono divari significativi tra fasce di età, aree di residenza e reddito.
Tra i risparmiatori che nell’attuale contesto economico preferiscono detenere i propri risparmi in un conto corrente, e tra quanti indicano l’inflazione tra i fattori di difficoltà nella gestione delle finanze personali, rispettivamente più di un terzo e circa un quarto ignorano che l’inflazione riduce il potere di acquisto agendo come una specie di “tassa occulta” sui risparmi.
Cresce la voglia di saperne di più, magari dalla propria banca
Gli investitori sembrano comunque sempre più consapevoli della necessità di incrementare le proprie competenze, visto che nel 66% dei casi (+10 punti percentuali rispetto al 2021) si dichiarano disposti ad approfondire temi utili per poter effettuare le scelte finanziarie più importanti della vita, tra cui la scelta di un mutuo per comprare casa, di un prestito personale per l’acquisto dell’auto o di un investimento per arrivare sereni alla pensione.
A questo proposito, il riferimento indicato come interlocutore preferito è il sistema bancario in generale: il 32% degli italiani ritiene che le banche dovrebbero adoperarsi anche per accrescere le conoscenze finanziarie dei cittadini, oltre alle istituzioni pubbliche (segnalate nel 30% dei casi) e alla scuola (26%).
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