Risparmi a tavola e caccia alle occasioni: consumi ancora fragili

Risparmi a tavola e caccia alle occasioni: consumi ancora fragili

l’Istat ha registrato un calo ad aprile

Pubblicato il 18 giugno 2024

Dopo la stabilità di marzo, l’Istat ha registrato un calo nei consumi di aprile. Il segno meno emerge sia nel confronto con il mese precedente (-0,7% in termini di valore e -0,9% di volume) sia con lo scorso anno (-1,9% in valore e -3,3% in volume). Le famiglie hanno comprato e speso meno.

Risparmi a tavola

L’Istituto di statistica ha sottolineato come sui dati pesino soprattutto i beni alimentari. Gli italiani hanno risparmiato a tavola. Anche se, nel confronto con lo scorso anno, va ricordato che l'aprile 2023 aveva avuto la spinta della Pasqua, che nel 2024 è stata l'ultimo giorno di marzo. 

È solo una piccola attenuante. Il direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, ha parlato di “consumi fragili”. Si tratta di “un problema serio per le prospettive di crescita dell’intera economia italiana”. Il dato di aprile, infatti, è peggiore delle attese. E senza consumi di beni, continua Bella, “potrebbero non bastare turismo e servizi per far quadrare i conti con il target di variazione del Pil, attorno all’1%”.

A caccia di occasioni

Sul dato, è vero, pesa soprattutto il comparto alimentare. Ma non basta per sorridere. Resta, infatti, una “generale debolezza dei consumi”. Una conferma: tra i canali di vendita crescono discount e e-commerce. Secondo l’Ufficio Studio è la prova di “una generalizzata ricerca di convenienza di prezzo”. In altre parole: si cercano sconti e occasioni. Non certo un indicatore positivo per la propensione alla spesa.

Gli italiani hanno in tasca qualche soldo in più, dovuto al raffreddamento dell’inflazione e alla crescita dell’occupazione. Ma per ora, afferma Bella, questo non è bastato per spingere le famiglie a fare nuovi acquisti e sottoscrivere nuovi prestiti.

Si spera adesso in quella che Confcommercio definisce “una sorpresa”: i rinnovi contrattuali e l’avvio di una politica monetaria meno restrittiva potrebbe “liberare risorse per i consumi e per gli investimenti”.

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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.

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