Rischio caro bollette in estate
11 giu 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Si parla sempre più di povertà energetica
Con l’avvicinarsi dell’estate, stanno per ripartire le vendite dei condizionatori d’aria. Ma uno studio condotto da un gruppo di ricerca dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), invita a usarli con moderazione: l’impatto economico può incrementare anche di molto l’esborso necessario per pagare le bollette e incrementare di conseguenza il rischio di povertà di quelle famiglie che hanno già difficoltà con i pagamenti.
Nel caso specifico si parla di povertà energetica intesa come la mancanza di un budget adeguato ai propri consumi elettrici che arrivano a comprendere non solo la spesa per il riscaldamento in inverno, ma anche quella destinata al raffrescamento in estate. Detto in altri termini, l’uso del condizionatore gonfia le bollette elettriche delle famiglie molto più di quanto si pensasse: nel caso di condizioni climatiche difficili, il condizionatore può arrivare a far salire la bolletta anche del 42%. Una situazione che potrebbe rendere poco sostenibile il pagamento delle utenze a meno di non fare ricorso a prestiti personali.
In passato invece, si riteneva che l’impatto del condizionatore sulla spesa familiare per l’elettricità fosse di circa l’11%. Ma la ricerca, che ha analizzato i dati di famiglie residenti in paesi Ocse (Australia, Canada, Francia, Giappone, Olanda, Spagna, Svezia e Svizzera) e i dati climatici della NASA, ha calcolato invece che, in media, l’uso del condizionatore porta a spendere fino al 42% in più per l’energia elettrica rispetto a chi non ha il condizionatore.
Secondo il Buildings Performance Institute Europe, nel 2014 la povertà energetica toccava già il 10-15% delle famiglie europee. Il nuovo studio sembra invece delineare una situazione più preoccupante.
Rimangono le differenze fra Paesi: negli Stati Uniti l’aria condizionata rappresenta l’11% del consumo energetico degli edifici, in Europa si ferma all’1,2%. I dati della ricerca dicono che in Spagna il 18,5% delle famiglie spende oltre il 5% del proprio budget in elettricità e, anche se l’Italia non è ricompresa nello studio, per i ricercatori è probabile che l’andamento sia simile anche nel nostro Paese. In futuro la situazione è destinata a peggiorare: l’aumento, stima la ricerca, sarà fino al 21% in Spagna e fino al 35% in Francia nell’arco di venti anni.
Secondo gli studiosi però, nonostante la tendenza generale, l’uso dell’aria condizionata dipende strettamente dalle caratteristiche individuali delle persone e alle famiglie. La presenza di bambini in casa, per esempio, induce a usare di più i condizionatori. Li usano invece di meno le persone con un livello di istruzione più elevato, forse perché nella loro scelta incide l’impatto ambientale dei consumi, e le famiglie inclini al risparmio energetico. L’uso invece è maggiore da parte di chi ha già molti elettrodomestici in casa e da parte di chi vive in città.
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